aspettarla sotto il verone, non rischio più di farmi gettare delle immondezze sul capo da qualche serva maligna, che finga di non vedermi, e perchè
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quelle parole... quella notte... dal verone;... che mi torturò il cuore colle note strillanti del suo valtzer, quando mi parve che il mio cuore fosse rotto
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levai anch'io e la trovai al verone istesso dove io la vedevo qualche volta, cogli occhi fissi sulla strada dove altravolta io passavo parte delle
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note mi parvero che piangessero, e chiusi il pianoforte con impazienza. «Lo aspettai al verone sino a mezzanotte: non veniva ancora. Ebbi timore di
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fissi gli occhi sul verone. Ella si toglieva soltanto a lunghi intervalli da quella positura per recarsi agli occhi un binocolo che teneva sui ginocchi e
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quale protestava sempre e finiva sempre col cedere. Allo stesso verone, quasi ogni volta nella stessa positura e vestita di bianco, essi vedevano la
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alcuni minuti, agitato e smanioso; poscia si fece al verone. La calma serena di quella notte d'estate, il fresco venticciuolo che gli asciugava il sudore
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