«Signora contessa, «Ieri ebbi la fortuna di raccogliere un mazzo che le cadde dal palchetto sulla scena. Se, unita ai fiori che lo compongono, non vi
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m'incontrassi con lui, abbracciava i miei ginocchi, come ieri Maddalena abbracciava i tuoi; mi supplicava colle lagrime più ardenti, colle carezze più
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... - Me ne rincresce di cuore. Sicchè?... - Sicchè ho saputo dalla Valderi, ieri sera, - seguitò colui, assumendo completamente l'aria misteriosa e
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farmi perdonare le mie cattiverie di ieri sera... però non potevo supporti alzata a quest'ora. « - Non ho dormito, Pietro... - gli risposi colle
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signora ch'è una maga... involta fra i merletti e i velluti... della quale so il nome da ieri soltanto. - La contessa di Prato? - La conosci? - Per bacco
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. - Morta... la contessa!... morta qui! - esclamò Abate. - Sì, ieri l'altro, alle due del mattino... una morte orribile. Rimasimo un pezzo in silenzio
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fatto ieri... Ma ti prego di lasciarmi per l'avvenire alquanto più di libertà, che l'età mia ora richiede... - Fa come vuoi, figlio mio... - rispose
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