napoletana sorreggeva ancora nel vacillante seggio que' due volgari nemici di ogni bene. E il re di Roma, debole di cuore, più debole di mente, assetato di
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postumo, che visse di spettri, di rimorsi, di spergiuri, di rancori, eternamente per l'insurrezione del 20 assetato di sangue e di vendetta, implacabile
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poverello; d'un che assetato vuol lasciare all'oasi il suo fardello; ma, come al cenno di un amante antico, l'uom dell'esiglio, il chèrubo, il profeta, il