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Risultati per: raggio

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Plico del fotografo: trattato teorico-pratico di fotografia

515371
Venanzio Giuseppe Sella 38 occorrenze
  • 1863
  • Tipografia G.B. Paravia e Comp.
  • Torino
  • Fotografia
  • UNIPIEMONTE
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Corpo luminoso, raggio, pennello e fascio luminoso. Corpo luminoso dicesi quello che trovandosi in stato di ignizione emette della luce. Il corpo

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Raggio luminoso dicesi una delle linee che percorre la luce nel propagarsi. Lo spazio occupato da un raggio, ossia da una linea percorsa dalla luce

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2° Il raggio incidente ed il raggio riflesso sono sopra uno stesso piano perpendicolare alla superficie riflettente.

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mn indica una superficie piana, per esempio uno specchio, AB indica il raggio incidente, BC indica lo stesso raggio riflesso dalla superficie, BD è

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Quando un raggio luminoso cade sulla superficie di un corpo pulito, esso viene riflesso dalla superficie secondo le due leggi seguenti:

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concentra tutti i raggi verso un sol punto F posto a metà del raggio della sfera, di cui lo specchio è parte, il quale punto chiamasi il foco principale

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Sia mn la sezione di un vetro a superficie parallele, si faccia cadere in A un raggio di luce RA; dal punto A si tiri da ambo le parti una

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Angolo limite, riflessione totale. — Quando un raggio di luce cammina nell’acqua, nel vetro, ecc., con tale obliquità, che nel sortire formi un

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la luce riflettendo il raggio blù, e tenendo gli altri due raggi rosso e giallo. Il corpo P è giallo, riflette l’onda di color giallo, ed arresta le

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Egli è dal non aver tenuto conto della differenza essenziale che passa tra corpo colorato e raggio colorato, che i fisici, alcune volte, credono

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presso il raggio violetto, e che la sua influenza si estende molto al di là dei raggi luminosi visibili. Infatti, se si pone, per es., del cloruro di

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Per riconoscere se un raggio di luce è polarizzato basta farlo riflettere sopra una superficie di vetro sotto l’incidenza sopraddetta di 35°,5, e di

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raggio di luce polarizzata con un raggio di luce naturale, che viene direttamente da una sorgente luminosa.

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-convessa, c lente convesso-concava-convergente, detta anche menisco-convergente, la cui superficie convessa ha un raggio minore della concava. Le lenti

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Il centro ottico è proprio solo alle lenti non acromatiche, ossia alle lenti semplici, di composizione omogenea. Infatti, quando un raggio di luce

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raggio B D che emana da questo punto si rifrange in D ed in D’ ciascuna volta nello stesso senso, avvicinandosi all’asse secondario, che va ad

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dal centro della lente, ossia che fossero tutti sovra la superficie di una sfera di raggio dato. Le immagini di tutti codesti oggetti sarebbero

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deviati secondo la loro diversa rifrangibilità. Il raggio rosso, che è il raggio meno rifrangibile, cadrà nel punto r ove ha il suo foco, il raggio

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porzione di sfera, il cui raggio di curvatura è circa la metà della lunghezza focale della lente. Se le curvature del vetro sono allora quelle che

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2° Se si allontana progressivamente il diaframma dal vetro al di là dell’apparato, il raggio di curvatura della superficie focale andrà diminuendo, e

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si dice esser buono. In tale stato il raggio di luce, che passa per C (e che io ho chiamato l’asse del pennello) è uno dei raggi che compongono il

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Chiamiamo x, y le linee che si devono unire in modo da rendere la lente fotograficamente acromatica. Prendasi per metà il raggio della sfera esterna

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«Per acromatizzare una lente di vetro piena di acqua bisogna trovare il raggio dell'interna sfera, così che due date linee dello spettro possano

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circa 3 e 1/2 volte il suo raggio. Quando essa è fatta di crownglass e di acqua, la lunghezza focale è 6 volte il suo raggio. E quando essa è fatta

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Nel 2° caso discusso, in cui la lente è fatta di vetro crown e di acqua, ed ha una lunghezza focale eguale a sei volte il suo raggio, si ha una

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Per una larga apertura il foco della lente panoramica non dovrebbe eccedere 3 e 1/2 volte il suo raggio. Allora per la bellezza della definizione la

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singolo raggio, e non si produrrebbe una immagine ottica della negativa. Se il riflettore CD è concavo, lo spazio n m è più stretto che fg; se è piano, è

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Se all’occhio posto in o arriva da un punto A del corpo un raggio luminoso, l’occhio proverebbe la stessa sensazione ove

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tale raggio gli giungesse da un punto a, là dove la retta A o incontra il piano mn del disegno. Si rappresenterà adunque sul disegno il punto A con

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Siano o ed o’ i due occhi dell’osservatore. A ciascuno di essi viene un raggio oA o’A da ogni punto, come A del corpo

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violetto dal raggio arancio in 42 minuti;

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violetto dal raggio rosso in 20 minuti.

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in violetto dal raggio blù in 29 secondi;

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violetto dal raggio giallo in 5 minuti e 30 secondi;

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S = raggio dell’interna superficie della lente,

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R = il raggio della superficie anteriore della lente.

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T = raggio della posteriore superficie della lente di dietro,

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raggio della superficie di fronte. Queste quantità siano espresse dai seguenti simboli:

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