veci di elemento negativo della pila, si otterrà lo stesso risultato, se si conduce la corrente elettrica in un bacino contenente la lamina da
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2° Metodo. Questo consiste nel porre il bagno sensibilizzatore in un bacino sufficientemente largo e profondo, alzare da una parte il bacino in modo
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Si mette da parte per lasciar raffreddare perfettamente. Si versa l’aceto-nitrato d’argento in bacino largo e poco profondo, si passa sopra della
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vuole operare a umido, ma se si vuole operare a secco, come è regola generale, si immerge la lastra in un bacino ripieno d’acqua, ove si lascia per
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4a Bacini fotografici. — Il bacino, in cui si versa l’aceto-nitrato d’argento per sensibilizzare, seguendo il secondo ed il terzo metodo
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Mettevano la lastra impressionata in un bacino contenente una soluzione di acido gallico, ed in tanta quantità, che essa potesse coprire tutta la
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cadere l'acqua per ogni parte dello strato, perciò sarà buona precauzione il mettere la lastra, già lavata nel modo ora detto, in un bacino pieno di
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di una oscurità perfetta. Si accenderà una candela, e la si porrà in vicinanza del bacino che contiene il bagno sensibilizzatore, ma in modo, che
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La maniera più comoda nell’eseguire questa operazione è quella, che consiste nello avere il bagno sensibilizzatore in un bacino a sponde un po
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3aPellicola di argento sul bagno. — Il bagno sensibilizzatore quando è nel bacino e vi rimane in riposo, anche quando si tiene coperto con un cartone
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In un bacino di latta, più grande della carta da incerare, si fa fondere a calore moderato della cera vergine ben purgata dalle naturali sue
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Per iodurare la carta metti un’abbondante quantità di questa soluzione in un bacino a orli ben rilevati, introduci in essa ad uno ad uno alcuni fogli
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Tolto dal liquido il foglio così sensibilizzato, si lascia sgocciolare un istante, e si tuffa tosto in un bacino ripieno di acqua distillata, oppure
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di nitrato d’argento e si versa in un bacino per immergervi intieramente la carta impressionata.
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essere circa al grado 5° dell'areometro di Baumé. Nell'adoperarla a fissare, dovendosi essa mettere in un largo bacino da fotografo, e così esporre
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6a Purificazione del bagno d’argento. — La soluzione del nitrato d’argento dovendo rimanere esposta all’aria nel bacino, si ricopre sempre di una
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sgocciolare per pochi istanti sopra del bacino.
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Si pone la carta per due o tre minuti su questo liquido albuminoso versato in un bacino di vetro, e si fa seccare perfettamente appendendo la carta
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La carta sensibile, da cui si teme questo pernicioso effetto, si lava per un momento in un bacino ripieno d’acqua, e si fa seccare prima di
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, immergendola in un bacino ripieno d’acqua potabile ed agitandola per pochi istanti onde liberarla dalla più gran parte del nitrato d’argento che essa contiene
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. Stando la carta a nuoto nell’acqua del bacino, le combinazioni saline solubili si separano dalla carta per causa della lor maggior gravità specifica
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’iposolfito 16 per 100, vennero lavate in tre acque, cioè tuffate in un bacino d’acqua, dopo di un’ora rinnovata l’acqua, dopo di un’altra ora rinnovata una
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L'applicazione del miscuglio sulla prova si fa nel modo seguito per albuminare. Cioè si versa la soluzione in un bacino di vetro, si pone sopra di
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1° Dare il fiele. — Prendi un bacino di vetro, fatto come hai veduto a pagina 315, lavalo bene con una dilungata soluzione di carbonato di soda, e fa
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L'arte del gelatinatore consiste in tre operazioni principali: 1° Dare il fiele al vetro di un bacino; 2° Preparare, e quindi portare sul vetro
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appena tiepido, versalo in un angolo del bacino, e fallo scorrere con prestezza sopra tutta la superficie del vetro coperto dello strato di fiele. Ciò
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bacino ripieno d’acqua, poi portala, nel mentre che è ancora tutta gocciolante, sulla gelatina rappresa del bacino, facendo attenzione che tra la carta e
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che è capace di scrostare il vetro e la capsula di porcellana. Il fiele preserva il vetro del bacino, e la capsula deve venir preservata, facendo
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la prova in un bacino ripieno di acqua filtrata, o distillata se occorre, e che si rinnova alcune volte, per effettuare un compiuto lavamento.
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adattata la lamina da fissare in un appropriato bacino si versa sul disegno, e d’un sol tratto, una soluzione composta di
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lamina, si scaccia di un tratto il liquido soprastante e tosto la si immerge in un bacino ripieno d’acqua. Si riprende la lamina colla tanaglietta, si
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