Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: toscana

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Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

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Saltini, Guglielmo Enrico 27 occorrenze
  • 1862
  • Le Monnier
  • Firenze
  • critica d'arte
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PASQUALE POCCIANTI di Bibbiena, terra popolare del Casentino in Toscana (n. 18 maggio 1774, m. 18 ottobre 1858), ebbe da natura le più belle doti

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Non pertanto mentre fiorivano in Toscana gli architetti fin qui ricordati, altri ancora studiavansi esercitare l’arte loro con amore e con gusto

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ricostruzione del teatro San Carlo; e in Toscana fu adoperato prima (1818) nell’ufficio del Catasto, poi con miglior senno dal Fossombroni (1826) nel

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. Teatro della Pergola (1857); il restauro della basilica di San Lorenzo, operato d’ordine del governo della Toscana nel 1860 e in fine molte altre

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Ecco quanto ci parve più importante raccogliere intorno alle presenti condizioni dell’architettura in Toscana. Invero troppo poche notizie son queste

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Noi abbiamo veduto qual fosse in Toscana l’Architettura innanzi che il Paoletti ed i suoi valorosi allievi la riconducessero a più veri principii; ma

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Ma restaurare veramente la statuaria in Toscana era serbato a LORENZO BARTOLINI (n. a Savignano su’poggi di Prato il 7 gennajo 1777; m. in Firenze il

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Portoferraio (n. 22 dicembre 1790, m. 28 febbraio 1844), educato all’arte in Toscana e poi a Roma, riuscì scultore lodato. Il suo Ciparisso gli diede

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Diremo ora dei viventi che onorano la scultura in Toscana. Ma qui ci si conceda più che altrove la parsimonia del discorso e dei giudizi

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abbandonata tra noi. Il Papi (n. in Roma il 31 agosto 1806) venne per tempo in Toscana e qua dopo ostinata perseveranza e studio indefesso, giunse ad eseguire

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Firenze e alla scuola toscana, la quale, spero non vorrà negarmelo alcuno, tiene anch’oggi il primato sopra d’ogni altra italica. Non chiediamo già

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Lo stato della pittura a mezzo il secolo XVIII era in Toscana, come in ogni altra parte d’Italia, assai lacrimevole. Quando dalle tenebre del medio

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legno ed avorio, che salite già in alto grado nel secolo XVI, rifioriscono oggi mirabilmente. Da qualche tempo si ammiravano in Toscana i lavori

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e in altre parti della Toscana GIUSEPPE ROMEI (n. 23 giugno 1714, m. in sul finire del secolo); ma il suo nome dicono si raccomandasse specialmente a

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giovinetti nei quali parvero riposte le speranze dell’arte toscana. Faceva ammirarsi il primo per aggiustatezza d’ingegno e perseveranza negli studj, il

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Edipo dall’albero ove era stato appeso (1815), e una Vergine orante col putto (1816). Diversi freschi fece poi in quella città e in Toscana; ricordo

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’opera nostra faticosa, consentiamo a darla in luce, solamente perchè ci stringe la inchiesta di far conoscere in qualche modo l’arte odierna toscana

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indietreggiare la pittura in Toscana; o non piuttosto, la spingesse in un sentiero meno lontano dalla perfezione? Le arti e le scienze non procedono nella

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Russia. Tornato in Toscana, dipinse in Firenze una sala nella reggia dei Pitti, e un fresco nella chiesa della SS. Annunziata, esprimente la resurrezione

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Quali fossero le condizioni di quest’arte nobilissima in Toscana intorno alla metà del secolo passato, lo dicono chiaro due monumenti allora inalzati

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considerarsi come materiale imitazione dei dipinti. Questo modo di lavorare, che fino dal secolo XIV era noto in Toscana, come sanno coloro che le

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piuttosto alle matite. — Ma chi portò nell’arte toscana qualche miglioramento è GIOVAN BATTISTA Cecchi fiorentino (n. 1748, m. dopo il 1800). Non potendo

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E degni di onorata ricordanza nella storia dell’incisione in Toscana sono i due Lasinio padre e figliuolo. — CARLO LASINIO di Trevigi (n. 10 febbraio

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Canale e Bagni di San Filippo in Toscana e suoi annessi. Si hanno di lui a stampa diversi altri scritti d’arte, tenuti pregevoli. — Contemporaneo a

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commissione del Governo della Toscana. Poi le bellissime incisioni a mezza massa per le opere del San Marco e della Galleria. — GUSTAVO BONAINI di Livorno

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Nè tra gli artisti che in Toscana hanno atteso all'intaglio sul rame con amore, è da passarsi inosservato GIROLAMO SCOTTO, scolaro del Longhi, che

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appresso di tutti il desiderio nostro ardentissimo di deporre una fronda sull’altare di questa bella e gloriosa terra toscana, cultrice antica e

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VIII Legislatura – Tornata del 20 novembre 1862

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Tecchio 3 occorrenze
  • 1862
  • politica - sedute parlamentari del Regno d'Italia
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non teneva più quest' incarico. Risulta inoltre che il maggiore Siculi era stato riammesso alla cittadinanza toscana dopo che tornò dal Perù, non solo

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l'annessione della Toscana e dell'Emilia, quella per cui si troncarono gli indugi al plebiscito che doveva proclamare la unità d'Italia. Mentre il Governo deve

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? Che dire della Toscana, di questa nobilissima e civilissima provincia, la quale è stata per così dire la chiave di volta dell'edifizio italiano, e che

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VIII Legislatura – Tornata del 13 gennaio 1862

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Rattazzi 1 occorrenze
  • 1862
  • politica - sedute parlamentari del Regno d'Italia
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Toscana e sui mezzi di salvataggio.

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