CLEMENTE SUSINI fiorentino (n. nel gennajo 1765, m. 22 settembre 1814), attese al disegno nella nostra Accademia e riuscì in breve a dipingere e far
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della Toscana, volle fare dipingere alcune sale della villa del Poggio Imperiale, ma in veder poi codeste pitture scoperte, ebbe ad esclamare sdegnato
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un certo trovato del dipingere con sughi d’erbe sopra panni bianchi a guisa d’arazzo. — Migliore assai fu TOMMASO GHERARDINI (n. 1715, m. 1797
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A Pisa fiorì in questi tempi Giovan Battista Tempesti, che nel dipingere a fresco non mancò di merito. La sala nell’Arcivescovado di quella città
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dipingere grandi e macchinose storie nei teatri, su i siparj, per le sale signorili, e anche nelle chiese. Ricordiamo i freschi dei Pitti
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con Arunte figlio di Tarquinio il Superbo, gli vadano innanzi per merito di composizione. Ma dove il Sabatelli non ebbe rivali fu nel dipingere a fresco
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può dirsi l’ultimo suo lavoro. Amò anche dipingere il paese, e lo fece con abilità singolare, come ne porgono amplia testimonianza oltre l’Eva, diversi
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Ma uno dei meriti più rilevanti del Bezzuoli fu nel dipingere a fresco; e per coloro che hanno veduto di lui Alessandro il Macedone nello studio d
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religiosa, doti principali dei bei tempi della pittura. Di qui il suo valore nel condurre freschi, in ispecie di soggetto sacro, e nel dipingere immagini
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cisterna di Dothain, e la creazione dell’anima. Quando Luigi Sabatelli fu chiamato da Milano a dipingere nei Pitti il salone dell’Iliade, il
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