presidente. È all'ordine del giorno la discussione del progetto di legge che stabilisce una tassa sui beni dei corpi morali e di manimorte.
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presidente. Sta bene che si tratta d'imporre i beni che i comuni e le provincie posseggono, ma, qualunque sia l'estensione di alcuna di queste
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A questo articolo il deputato Tonello propone un emendamento, il quale consisterebbe nella soppressione delle parole: «che posseggono beni non
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«Art. 1. Le provincie, i comuni, i consorzi e tutti gl'istituti, corpi, enti morali o associazioni che posseggono beni non soggetti a trasferimenti
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Pepoli Gioachino. Confesso il vero, che non mi aspettava, in occasione della discussione relativa ai beni di manomorta, di udire così gravi censure
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Signori, rendiamoci ben conto dell'essenza della legge che si è proposta. Con essa s'impone una tassa di ammortizzazione sui beni che raramente si
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Se voi fate pesare una tassa sui beni delle provincie e dei
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conservare ancora beni immobili o rendite. Imperocchè, togliendo ai medesimi una parte degli esiti ordinari, dovrebbero essi sopperire con nuovi tributi
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Io so di comuni i quali sono pronti a fare l'abbandono dei loro beni, appunto per la moltiplicità dei debiti di cui sono oberati. Ora, se a loro
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provincie che posseggono dei beni verrebbero ad essere indirettamente colpiti di un nuovo genere d'imposta con grave iattura e senza equità, giacchè i
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Io ritengo che, se i comuni e gli altri istituti possiedono beni di suolo, i quali nella loro morta mano restano fermi, senza circolare nè per
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imporla in ragione del mancato movimento dei beni, osservo che, se la tassa in questa legge stabilita in qualche caso non conseguisse questo fine, essa
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ammetto che, se i comuni e gl'istituti credessero di loro interesse il possedere beni immobili, cosa che non potrebbe sostenersi, essi allora dovrebbero
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sarebbe quello di mettere in circolazione dei beni i quali attualmente non rendono quanto potrebbero rendere rientrando nel comune commercio.
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Nè da ciò deriverebbe che il Governo potesse rimanere defraudato da queste quote di tassa, perchè i beni, passando nelle mani dei cittadini
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comprendono in questa denominazione le imposte e i dazi, tanto più se noi consideriamo che la ragione della legge si è di colpire quei beni i quali
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corrispondente ad una parte aliquota dell'entrata che ritraggono dai beni immobili, da capitali, da rendite fondiarie, le seguenti: da qualunque rendita che
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consentono nel dire che i beni dei comuni sono generalmente malissimo amministrati. Ed invero sarebbe una solenne dabbenaggine che un comune volesse
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Ma, egli disse ancora: i comuni saranno obbligati ad abbandonare i loro beni, perchè sono gravati d'ipoteche e, dovendo pagare questa tassa, non
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Ed or domandosi miei oppositori: perchè questa tassa non la estendete ai beni che sono di proprietà dello Stato?
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Perchè non puossi con la destra togliere il danaro da una cassa e riporvelo colla sinistra. Lo Stato ha i suoi beni, e la cassa in cui andrebbe la
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provincia di Palermo, ha circa 20,000 ducati di debiti, e non possiede 5,000 ducati di beni. Il comune di Palermo, che è uno dei più ricchi, da due
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Ma, si diceva: noi, aggravando d'una tassa i comuni che hanno dei beni, facciamo un vantaggio a coloro che ne mancano. In verità io scorgo il danno
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tassati sui proprii beni, ma anche in modo indiretto, e secondo le varie associazioni in cui si trovano spartiti, le quali appunto si chiamano comuni e
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Mi spiegherò meglio. Diceva egli: voi non dovete imporre le rendite dei beni dei comuni e delle provincie, perla stessa ragione per cui non imponete
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Ma questo certamente non è rispetto alle imposte sulle rendite dei beni dei comuni e delle provincie, perchè i fondi e le casse comunali e
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rendite provenienti dai beni dei comuni e delle provincie, e non egualmente quelle dello Stato.
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Signori, io non ho bisogno di molto insistere per dimostrare che col tassare le rendite dei beni del comune e della provincia si serve ad un precetto
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L'onorevole deputato Crispi diceva: badate, i beni dei comuni sono destinati ai servizi pubblici. E diceva il deputato D'Ondes: badate, i comuni sono
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Stato rende alla universalità dei cittadini, così è giusto che, quando i beni sieno in possesso dei corpi morali, che non muoiono mai, non manchi allo
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Io propongo la soppressione di queste ultime parole: posseggono beni non soggetti a trasferimenti per causa di morte.
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Havvi anche la proposta del deputato Tonello, il quale vorrebbe sopprimere le parole: posseggono beni non soggetti a trasferimento per causa di morte.
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associazioni che posseggono beni non soggetti a trasferimenti per causa di morte, pagheranno.» ecc.
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imposta i corpi morali che posseggono beni non soggetti a trasferimento per causa di morte. Ora, siccome non vi sono beni non soggetti a
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fabbricati al 15 per cento del prezzo annuo di locazione, e pei beni rustici, aventi annessi fabbricati colonici, ai 2 per cento della rendita totale
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, un'annua tassa corrispondente ad una parte proporzionale dell'entrata che ritraggono o potrebbero ritrarre da beni immobili, da capitali, da rendite
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delle parole corpi morali, associazioni, i cui beni dovessero dirsi investiti da questa legge. Si volle stabilire un criterio pratico che separasse
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1° Tassa sui beni de' corpi morali e di manomorta.
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beni; il prodotto di queste acque essendo compreso nel primo articolo ora votato, verrebbe quotato del 4 per cento. Ma è da notarsi che i comuni per
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