So bene che sorgono di tempo in tempo delle esigenze prepotentissime di utilità generale, le quali debbono vincere ogni altro rispetto; ma non vorrei almeno che si procedesse in questa bisogna con criterio molto diverso fra i temperamenti e la flessibilità domandata in certe occorrenze al diritto assoluto di proprietà privata, e i temperamenti e le flessibilità che possa per avventura accadere, e con egual fondamento, di dover chiedere al diritto, troppo crudamente sentito, di proprietà pubblica. Che poi fra certi istituti secolari e i consorzi civili che li posseggono interceda molte volte un tal vincolo morale e fisico di adesione da costituire una specie di diritto di proprietà assai luminoso, assai rispettabile, me ne convinco massimamente dalla natura dello sdegno che scoppia da tutti gli animi fino dal primissimo annunzio della possibile spogliazione; sdegno che ha generalmente tutti i caratteri più distinti del risentimento giuridico.
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