della verità, come sia santo il sacrificarsi, occorrendo, pei propri fratelli. Infondete nelle tenere menti, insieme ai germi della ribellione contro
spontaneo vostro consenso. Dottrine di sofisti hanno in questi ultimi tempi pervertito il santo concetto della Libertà: gli uni l'hanno ridotto a un gretto
fu grido di moltitudini sollevate, preludio alla Riforma religiosa santificato dal martirio. Un santo uomo, Giovanni Huss di Boemia, capo di quel moto
ottenere la conoscenza della LEGGE DI DIO, della Verità! E nondimeno, la coscienza dell'individuo è santa: il consenso comune dell'Umanità è santo: e
momenti più solenni di dolore e di gioia. L'Umanità ha potuto trasformarne, guastarne, non mai sopprimerne il santo nome. L'Universo lo manifesta
ciascun di noi l'iniziatrice dell'avvenire. Il primo bacio materno insegna al bambino l'amore. Il primo santo bacio d'amica insegna all'uomo la speranza
ceppi, e muore, senza rinnegarle, sul palco. Perché lo onorate col nome di Santo e di Martire? Perché rispettate e fate rispettare dai vostri figli la
I Santari o Pupazzari sui gradini delle chiese offrivano il Santo di cui si solennizzava la festa: — Un ber San Luviggi! — Un ber San Filippo! — Un
veramente lo chiamamo Santo Tòto. Sicchè ammalappena se sènteno male, povere anime de Ddio, portalle subbito in chiesa a Ssan Todoro, e ffalle bbenedì’ co
si a ll’abbitino c’è ccucita l’orazzione latina che ffu ttrova in der Santo Sepporcro a Ggerusalemmé.
la bbaretta de San Filippo Neri e dde Pionono. È ttanto miracoloso er Santo Bambino de la Ricèli, che sse porta pe’ le case de li moribbonni pe
sse n’accorghino, quarche ggoccia d’acqua der fiume Ggiordano, ossia de quer santo fiume che stà in Terasanta. È indificile a precurassela com’era prima
. Consisteva in un ombrellaccio, de quelli a uso bburino, vecchio ranco e sbiadito, co’ ’sti du ’versacci attaccati: "Santo Padre bbenedetto, Ci sarebbe un
sabbito santo, propio in der momento che sse sciójeno le campane.
Er Santo che cce protègge contro li dolori de la vessica de l’urina è Ssan Libborio. Contro la tigna e la rógna San Galicano. Contro li dolori
le strade di Roma, spingendo un carrettino, ricolmo di lanterne di carta a varii colori (con suvvi stampato il Santo o la Madonna festeggiati
il suolo, ciascuno fa la sua scommessa sulla faccia che mostrerà dopo caduta, cioè arma o santo. E qui giova avvertire che le vittorie di tutto il
cànfora drento a un puzzonetto de còccio. Sempre contro li vermini, una cosa che mme scordavo e cche ddavero fa mmiracoli è er séme-santo. Appena la cratura
Adesso se ne vede qualcuno raramente; ma prima il Sabato santo, nella mattina, questo venditore andava con un carrettino colmo di fiori e di erbe
’ammazzato. Come saperete tutti, San Martino è er protettore de li sordati e dde li cornuti. De li sordati, perchè ppuro quer santo è stato sordato; de
per le campagne e seppelliti per l’amor di Dio in questo santo loco.
, metteteve a ddormì’ tenenno li piedi in modo che quanno San Pasquale, intanto che dormite, ve viè’ a ttrova (perchè er santo, a nnovena finita, ha dda
A ttempo mio, quinici o ssedici ggiorni prima der Santo Natale, da la Ciociaria e dda l’Abbruzzi, scegneveno a Roma li Bbiferari, a ffa’ le novene a
chiamato: Fate-ben-per-voi e tenuto per vomo santo". E il Volena, nelle sue Cose memorabili, scrive: "V’era un Romito chiamato dalle parole che spesso
lerta quanno cammina indove mette li piedi, e vvadi, come se dice, co’ ll’ojo santo in saccoccia. In de la gravidanza cerchi de nu’ sta’ mmai co’ le
’un razzo?! Perchè bbisogna che ssapete, che quer benedetto Santo cià er chiribbizzo che invece de lassà’ li nummeri scritti o ssur commò o ssur
, Colore così ffino Del santo Martino. La bbella Pulinara Che ssale su la scala; La scala del pavone; La penna del piccione. Bbella zitèlla, Che ggiôchi a
Da quanno se legheno le campane infinenta che nun se sciòjeno, ossia dar giovedì ar sabbito santo, er mezzogiorno, l’ore de la messa e dde ll’antre
mettetece un po’ dde seme-santo e smucinate bbene. Doppo un quarticello passate quer decotto in d’una pezza, e bbevetela infinènta che nun ve sentite mejo. Si
dai varii giocatori; se al contrario i soldi caduti in terra mostrano il santo, ossia l’esergo della moneta, allora il giocatore perde e fa come si
regazzini che hanno fantasia de recità’ er sermone ar santo Bbambino. L’urtimo ggiorno der presèpio, se faceva la precissione drento la chiesa, e ppoi li
piovere, Bisogn’andare a mmôvere, A mmôvere ló grano Pel santo Giulliano. Trovai ’na funtanèlla, Me ce lavai le mano. Me ce cascò l’anello Dal deto
allèveno, e le crature in fasciola, San Teodoro, che a Roma se chiama Santo Toto; li regazzini, Santa Pupa e Ssan Nicola; li sartori e li Gipponari, Sant
La viggija de San Giuvanni, s’aùsa la notte d’annà’, ccome sapete, a San Giuvanni Latterano a ppregà’ er Santo e a mmagnà le lumache in de ll’osterie
Grispino li carzolari; de San Giuseppe li falegnami; perchè ogni ceto d’artisti faceva festa er giorno der su’ santo protettore. Insomma a Roma, in