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PRIN 2012 - Accademia della Crusca
Trento, 20 marzo 1912
L'attività dei cattolici fra gli emigranti (nostra corrispondenza particolare)
A breve intervallo di tempo dalla conferenza sociale dello studente Susat, ecco la conferenza dello studente Ruatti già noto ai lettori del Trentino per le sue note solarine. Una conferenza storica e patriottica: Un triste anniversario. È stato — il 14 marzo — il II anniversario della esecuzione della pena capitale di quattro giudicariesi, rei di aver partecipato, come capi, alla tumultuosa distruzione del dazio di Tempesta a Riva il 19 agosto 1768. Il conferenziere, forte di storia patria, ci fece rivivere quei giorni calamitosi del nostro Trentino; fece passare un brivido nell’anima colla narrazione delle soperchierie dei conti del Tirolo e dei soldati di Maria Teresa e di Giuseppe II nei paesi che venivano tolti, coi fatti prima che coi colpi di legge, al Principe Vescovo, impotente a proteggere i nostri avi dalla ragion della forza degli usurpatori. La decapitazione del 14 marzo 1772 fu l’episodio, non unico né ultimo, saliente della repressione crudele del malcontento incomposto, se si vuole, ma giustificato di fronte alla dannosa imposizione di dazi da parte del governo. Ricollegò quei fatti così eloquenti di allora colla iniqua lotta dei pangermanisti e in generale del Volksbund in particolare, contro il Vescovo di Trento e invitò con forti parole gli ascoltanti a stringersi intorno al pastore, con la coscienza attiva di italiani e cattolici serbando fede alla religione e agli ideali dei nostri padri. Fu applauditissimo. E gli applausi raddoppiarono insistenti quando il presidente invitò a parlare l’on. Degasperi. Come si sa il d.r Degasperi parla agli operai, al nostro popolo: semplice, affettuoso, forte. Ricordò, ricordò le prime conferenze fatte da lui, iniziate da lui e dai pochi colleghi di allora agli emigrati trentini a Vienna; ricordò l’entusiasmo di allora, c’era un accento di amore nostalgico nelle sue parole. E poi parlò della vera cultura spirituale che consiste, non, o non principalmente, nel seguire e nel partecipare ai comodi materiali del progresso materiale; finché è incatenata alla materia l’anima è fredda, insoddisfatta, se la materia, cioè tutto il complesso dei progressi materiali, non vengono guardati con l’occhio dello spirito, che ha bisogni e finalità che il tempo non può soddisfare. La vita morale, la vita religiosa, sentite, vissute, armonizzate, fanno progredire l’uomo e danno un significato al lavoro quotidiano; il resto, scompagnato da quelle due vite, o da quei due palpiti di una sola vita, sono poco più che un miraggio. Lontani dal Trentino o vicini al paese che li ha educati alla religione, i nostri fratelli devono crescere, sviluppare quella prima educazione, sviluppare e alimentare le loro opere, l’amore alla chiesa del paese natale e al Trentino, che lotta per la tutela della religione e per la difesa della nazionalità. L’on. Degasperi, richiamandosi ai fatti recenti, aggiunse che l’odio anticlericale vive ancora nel nostro paese; che vi sia chi lo attizzi è prova recente la tentata propaganda dell’on. Podrecca. Io sono d’avviso che di fronte a siffatta propaganda i cattolici devono intensificare la propria. Tutto il male non viene per nuocere ed è preferibile che qualche corifeo del socialismo parli nel Trentino un Podrecca piuttosto che un propagandista all’acqua di rose. Le intemperanze anticlericali risvegliano le coscienze indifferenti e disingannano gli illusi. È da codesto cozzo oramai inevitabile delle idee e delle tendenze che i cattolici devono saper trarre una conoscenza realistica delle nostre condizioni morali e intellettuali: evitarlo oggi o riuscire a soffocarne l’urto domani è forse cullarsi in un sogno che non è più realtà. Interrotto spesso da applausi e da «bene, bravo» alla fine l’oratore fu fatto segno a una ovazione scrosciante. A una parola del presidente tutti si alzarono in piedi a segno di ringraziamento al simpatico deputato. Anche il 17 marzo fu così, un giorno di utile contatto fra studenti e operai, un altro passo in avanti verso l’unione, in una sola forza sociale, del lavoro e della scienza.