«... Alcuni mesi dopo un amico mi lasciò ascoltare il nastro, registrato nella stazione radio di Baronissi. Prima la musica allegra di una fisarmonica, una polka di Strauss. All'improvviso un rumore, come di un carro, come di un mare in tempesta. Un susseguirsi di tuoni rotolanti in uno spazio infinito, saliti da caverne lontanissime... Un tempo interminabile. Poi la musica, chiara, veloce, poi lontana, svanita... Ancora quel rotolare immenso, inconfrontabile... Un tempo smisurato. E ancora la musica da ballo, dall`inferno...»