lì, da un anno all'altro zappando, seminando sarchiando, insomma facendo tutti i lavori campestri. Nelle ore di riposo cavava di tasca uno zufolo e
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anno all'altro, zappando, seminando, sarchiando, insomma facendo tutti i lavori campestri. Nelle ore di riposo cavava di tasca un zufolo e, tì, tìriti
giornate annaffiando, zappando, ripulendo centinaia di piante. Terminato il lavoro, si sedeva sotto un albero e si metteva a far colazione alla buona, oggi
nella penembra notturna, tentava di sfuggire all'improvvisa ossessione zappando, sarchiando, innaffiando le erbe dell'orto, con un accanimento di lavoro
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la voce, lo investiva: «Per questo siete sempre miserabili! Per questo la terra non frutta più! Avete paura di rompervi le braccia zappando a fondo
cuticagna al sole (veramente dicevano peggio di cosí) zappando e arando, veniva in paese so ltanto una volta ogni quindici giorni, con la faccia
di giugno, zappando in un orto del padrone, egli trovò un grosso anello di metallo rossiccio e lo credette d'oro. «Qui ci deve essere certamente un
zappando non si canta. Non hai mai provato a zappare? - Sí; infatti non cantavo; ma non zappavo neppure tante ore cosí. - È alla mondatura che si canta, ed