Archipenko, di Zadkine. Si trattava di sculture spesso monodimensionali, prevalentemente piane, sottolineate dall’aggiunta di segni graffiti, già
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mi venne l’idea, come avevo già richiesto al suo collega Zadkine anni prima e a Kokoschka, di domandare allo scultore uno «scarabocchio» un «disegnino
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Brancusi, prima ancora che dei vari coetanei Arp, Archipenko, Zadkine, Lawrence, opera al profondo nello stile di Giacometti per il «quanto di cubismo» o
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comunità di intenti, in scultori di diversissima personalità e statura, da Brancusi ad Arp, da Giacometti a Moore, da Boccioni a Wotruba, da Zadkine a Marino
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luce si posa come su una cenere: le donne dai ventagli richiamano i nomi di Zadkine e di Moore come pure nel totem strutturato in frequenti ellissi, i
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Chi guardi a certe sculture sino a ieri considerate “moderne" d’uno Zadkine, d’un Marini,, d’un Martini, d’un Epstein, e le confronti con quelle di
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Attraverso ima successiva e progressiva scarnificazione della figura (quale possiamo constatare, ad es., in alcune statue "negative” di Ossip Zadkine
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, Colla, Wotruba, Laurens, Zadkine, ecc.) la scultura ha continuato ad affermarsi con una certa originalità soprattutto in Inghilterra dove si sono
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Zadkine) in quello d’una rinnovata plastica simbolica e concettuale come quella di molte “Strutture primarie" e di molta arte minimal (Morris, Judd
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