Zaccagnini punta ancora sul PSI
Dopo una critica ai cattolici entrati nelle liste dei PCI, Zaccagnini ha accennato alla rivolta dei dirigenti lombardi nella presentazione dei
Per Belci, direttore del Popolo e braccio destro di Zaccagnini, è da escludere che «la natura e la tradizione di un partito come la DC possano essere
, all'opposizione ci staranno i democristiani. Zaccagnini, nel suo intervento di ieri al consiglio nazionale della DC, non ha lasciato, su questo punto
Zaccagnini, nel discorso al consiglio nazionale, ha negato che sia stata la DC a provocare lo scioglimento delle Camere: se si è arrivati alle
La DC, ha insistito Zaccagnini, rimane aperta alle «istanze sociali». Anzi, è convinta che, se dopo le elezioni sarà in grado di rimettere insieme
determinante, in una formula di «solidarietà democratica». In ogni caso, la «grande coalizione», proposta da Berlinguer (Zaccagnini l'ha definita ieri
forse qualche lacrima); un risultato non irrilevante: «In un partito come il nostro - mi dice il segretario Zaccagnini più pallido del consueto e con
Nessuno si illuda, ha detto Zaccagnini, che quello che non è stato possibile alla vigilia delle elezioni lo diventi dopo il 20 giugno. «Abbiamo
per la campagna elettorale, è stato il primo a denunciare a Zaccagnini il fatto che «alcuni dirigenti locali (Pizzetti, Mosca, Caccia, Minelll
programma non rimarrebbe che il ricorso alle elezioni anticipate. Zaccagnini questa eventualità l'ha posta con estrema chiarezza, come nessun uomo politico
Zaccagnini è stato attento alle reazioni dei vari settori del partito e, preoccupato di conservare l'unità, ha chiesto alla direzione di essere
La riunione si è conclusa a tarda notte, dopo gli interventi di Donat-Cattin, Andreotti, Moro, e la replica di Zaccagnini. La Direzione ha deciso
Favorevole da sempre alla linea del «confronto» e convinto sostenitore delle «convergenze programmatiche» ideate da Moro, Zaccagnini non ha potuto (e