pesce. - Se il ministro non ci ha ingannati, l'anello deve trovarsi dinanzi a quell'acquatico, - aveva detto Yanez. - Se non avrà detto il vero lo
Noi inglesi pagare sempre disturbo. - Udendo quelle parole e vedendo soprattutto quella grossa moneta d'oro, che Yanez gli porgeva, come se fosse una
Yanez inorridito. - Eh! Sahib! Sindhia è fratello di Bitor, il rajah che regnava prima e che tutti detestavano per le sue infamie. - Ah! Ho capito
tenuta e di eunuchi che indossavano dei costumi sfarzosi e molto appariscenti. - Yanez, - disse Sandokan, fermandolo nel momento in cui stava per
nocciuola d'una limpidezza meravigliosa e che doveva valere per lo meno diecimila rupie e lo porse a Yanez, dicendogli con un grazioso sorriso: - Tieni
Sindhia. - Signore ... Muoio! ... - risponde il dignitario con voce fioca. Yanez che non capisce nulla di quel colpo di scena, getta uno sguardo presso
Yanez vuotò un bicchierone di quella pessima birra, non senza fare una smorfia, poi levò da un bellissimo portasigari di tartaruga con cifre in
, - disse il ministro. - Non il seguito però, - rispose Yanez, versandosi un altro bicchiere ed accendendo una seconda sigaretta. - Sapreste dirmi che
da Yanez e dai suoi compagni annunciava che la kala-bâgh si era già guadagnata la cena o che aveva fiutati i cacciatori? - Che cosa ne dici tu
Mentre Sandokan lavorava tenacemente e con buona fortuna a liberare Surama, Yanez si riposava, almeno apparentemente, alla corte del rajah, passando
sulla coperta di seta azzurra fiorita, inzuppata di whisky ... Mentre il greco preparava la perdita di Yanez, questi, che non sospettava nemmeno
, capaci di tener testa da soli a venti indù. - Dunque, Yanez? - chiese ad un tratto l'uomo vestito di seta, fermandosi per la decima volta. - Che cos'hai
Yanez, appena gettatosi in acqua, si era messo a nuotare vigorosamente, seguendo la corrente, immaginandosi che solamente in quel modo avrebbe potuto
senza birra però. È vero che l'accetterete in nostra compagnia? - Chiamalo Eccellenza, - disse Yanez maliziosamente. - Ah! Scusate, Eccellenza
Yanez, che aveva dormito tranquillamente, come un uomo che non ha fastidi, aveva appena aperti gli occhi e stava sbadigliando, quando il chitmudgar
, avanzandosi con profondo silenzio lungo la riva sinistra del Brahmaputra. Era composto di Yanez, Sandokan, Tremal-Naik e di dieci uomini, per la maggior
le costole. - Avrei preferito che si fosse rotto il collo, - disse Yanez. - Sono tornati quei bricconi che mi hanno accompagnato alla caccia? - Sì
culto. Tutti avevano delle torce, sicché Yanez ed i suoi compagni potevano osservare benissimo quanto quegli uomini stavano per compiere. Il primogenito
Erano appena suonate le tre del mattino quando Yanez, seguìto da Sandokan, da Tremal-Naik e dai sei malesi giungeva dinanzi al palazzo reale, per
conservarne una metà per sé. Yanez, dopo essersi ben assicurato che quella era veramente la tanto celebrata conchiglia che il giorno innanzi i
momento atteso da Yanez. - Ecco un'altra barricata, - mormorò. - Non lasciamolo passare del tutto. - Alzò la sua grossa carabina, tenendosi inginocchiato
- Regnava allora sull'Assam, - cominciò Yanez, - il fratello dell'attuale rajah, un principe perverso, dedito a tutti i vizi, che era odiato da tutta
fronte, come se cercasse di risvegliare dei lontani ricordi. - Yanez! Mio sahib bianco! - esclamò dopo alcuni istanti. - Perché non ti vedo presso di me
Yanez non doveva ancora essere giunto al suo appartamento, quando le tende che servivano, come abbiamo detto, di sfondo al letto-trono, su cui si
commossa. - Sì, quando tutto sarà terminato. Yanez non rinuncerà di certo a prendere parte alla battaglia. - Le strinse calorosamente la mano e
Yanez fu avvertito dal chitmudgar che la rappresentazione stava per cominciare e che il rajah lo aspettava nel padiglione che era stato eretto in mezzo
? - Tu eri destinato a diventare un grand'uomo di stato, - rispose Tremal-Naik. - È quello che mi diceva anche Yanez, - rispose Sandokan ridendo. I primi
respingere un assalto. - Vedere rajah - rispose Yanez. - È impossibile, sahib. - Perché? - Il rajah sta colle sue donne. - Io essere grande mylord
nostri progetti e ciò, se fosse vero, sarebbe grave. Vi è la testa di Yanez in giuoco. - Non spaventarmi, Sandokan. - Oh! Non l'ha ancora perduta e noi
fosse presentato al palazzo. Il capo della scorta di Yanez si era fermato dinanzi alla porta, però udendo la donna mandare un grido altissimo, si era
consiglio non scaturì che una sola idea, condivisa da tutti. Salvare più presto che fosse possibile Yanez, prima di tentare il cozzo supremo che doveva
Erano trascorsi solamente quattro giorni dal duello fra Yanez e Teotokris, quando un pomeriggio, nell'ora in cui gli indiani, dopo la solita dormita
venissimo distrutti, Yanez e Surama sarebbero perduti. Non precipitiamo quindi le cose. - Si gettarono a terra e si allontanarono, strisciando attraverso ad
Malesia, - rispose Sandokan, - se non fossi stato certo di condurre a buon fine l'impresa. Fra me, Yanez e Tremal-Naik, rovesceremo quell'ubbriacone
. - Nessuno potrà ora entrare senza il mio permesso - disse tornando verso Sandokan. - Ed ora parla signore: Yanez? - Non inquietarti per lui, Surama
trono a te ed a Yanez: poi penserò a posare anche sul mio capo una corona. Sono vent'anni che medito una vendetta e sono vent'anni che un miserabile
Sandokan, che di solito era sempre tranquillo al pari del suo fratellino Yanez, era diventato nervosissimo. Il suo sangue ardente di bornese gli
incontreremo nella foresta. Se troveremo gli elefanti, faremo correre i seikki, se vorranno darci la caccia. - E Yanez? - chiese la giovane con angoscia