prima volta di Ginevra. XVII. V'é minor bisogno di raccomandare l'allegria; quindi anche le nonne ripetono che «nè a festa » né a mensa non si
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, quando vediamo qualcuno mangiare degli agrumi, Quindi inclino a condannare l' uso delle francesi dame di corte, le quali nel XVII secolo tenevano
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' principi; meritavano dunque sommo rimprovero i teologi del XVI e XVII secolo allorché in nome della religione predicavano la disobbedienza ai sovrani che non
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XVII secolo. vietando l'usura co' nazionali, la permetteva cogli esteri. La ricompra era sempre permessa agli Ebrei che avevano venduta la loro libertà
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alla fine del XVII secolo un'opera assai pregevole sulla Danimarca. L'autore vi parlava del governo assoluto di quel regno, come può parlarne un lnglese
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' primi scrittori del XVII secolo, stancava quelli che l'ascoltavano; perciò egli diceva del sig. Treville, il quale parlava con facilità: Egli mi batte
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. 303; t. XVII, p. 302 303; t. XXI., p. 360 - Journal des voyages, t. XVII, p. 159, ecc. ecc. La passione per gli ornamenti non é dunque un effetto della
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principio del XVII secolo (1610) gl'Inglesi riguardavano come una mania del viaggiatore Tommaso Coryate l'aver portato dall'Italia in Inghilterra le forchette
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(XVII secolo). Non é necessario di rammentare che altre volte quasi tutti i popoli, e sopra tutto i germanici, si servivano di corni per bere. In più
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osserva che Luigi XIII (XVII secolo) dotato d'eccellente memoria, l'impiegava a ritenere i nomi de' suoi cani; tutta la sua sagacità consisteva nel parlar
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sino al XVII secolo. (XIV secolo). Sotto Carlo il Bello la storia della Guascogna cita l'insurrezione de' bastardi, figli naturali della nobiltà. Il
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principesca avessero opposto crescenti ostacoli alle angherie che commettevansi da' feudatari, ciò non ostante nel secolo XVII molte tracce tuttora
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che é lecito uccidere un eretico, quand'anche sia re, era quasi comune per l'addietro, ma principalmente ne' secoli XVI e XVII. E siccome nelle dette
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secoli sino al XVII i sacerdoti, i vescovi, gli arcivescovi danzavano nelle feste profane, come, a cagione d'esempio, successe nel giorno
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avessero ammesso chi soltanto di talenti o d'altre abilità personali si fosse potuto dar vanto. Esistono scritture del XVII secolo, sulle quali
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