, scrive Widman nella sua leggenda di Faust, Mefisto e Mefistofola si trovano spesso nelle complaintes, nelle ballate e nei romanzi del XVI secolo
variazioni semplici e doppie, positive e negative. I risultati furono quindi aggruppati secondo le consuete decadi, ed ordinati nella tavola XVI.
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54. Con questa regola abbiam calcolato la variabilità relativa per le 36 decadi dell’anno (tavola XVI). Ai numeri della colonna XII (variazioni
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59. Legge annua delle variazioni doppie. Si deduce questa considerando la colonna VIII della tavola XVI e la curva delle variazioni doppie (figura 13
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58. Legge annua delle variazioni semplici. Questa legge risulta dalla considerazione della colonna XV (tav. XVI), i cui numeri graficamente trovansi
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(tavola XVI, colonne III e IV) si vede, che nei primi quattro mesi dell’anno e nei quattro ultimi, le variazioni negative superano costantemente le
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negativi (colonna XIV) nei primi quattro e negli ultimi quattro mesi, siccome si può vedere nella colonna XVI contenente la differenza fra i numeri delle
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così semplici come doppie in ciascuna decade, e si trovano inscritti, sotto il nome di risultante generale, nella tavola XVI, col. XVII. Per la sua
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seconde sarà data dalla frazione n/2N+n. Queste due frazioni, detto s il rapporto di n:N (dato nella tavola XVI, colonna XVIII), si possono anche
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precedente coi risultati della osservazione diretta, tavola XVI, colonne IX e XVI, si vede non esservi alcuna somiglianza, né rispetto ai segni, né rispetto
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76 Δs/2+s dai numeri della col. XVI rappresentanti l’eccesso delle variazioni semplici positive sulle negative in ciascuna decade. Similmente si
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eccezione della decade XXV. L’eccesso delle variazioni semplici è sempre una piccola frazione del numero totale di queste variazioni (cf. tavola XVI
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registrata, Tav. XVI col. XXII, dovrebbe coincidere coi nostri valori di V entro piccoli limiti di errore provegnente dalle casualità delle
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di sotto della quantità media. (Vedi col. XV e XVI della detta tavola).
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