cui ghiacci, nel seno delle onde, dormono il sonno eterno il capitano Weimar e i suoi sventurati compagni!
capitano Weimar. - E prepariamo le baleniere. Ho il sangue che mi bolle nelle vene pensando che fra poco mi misurerò col mostro che soffia. Il tenente e
stiracchiamenti dello stomaco, furono costretti a narrare le loro avventure. - Ed ora, che cosa si fa? - chiese il tenente al capitano Weimar
nulla. Il capitano Weimar cominciò a diventare inquieto e di assai cattivo umore. Gli pareva impossibile che il mostro, con un rampone nei fianchi, avesse
mostruosi pescicani, formavano uno strano quadro. Le tenebre però, in breve, posero fine allo smembramento del carcame. Il capitano Weimar, che aveva
così copiose da far credere che colà fosse passato un numerosissimo branco di cetacei. Il capitano Weimar, che già aveva cominciato a disperare, mise
abbandoni i buttafuori! Il "Danebrog", spinto dal vento e dalle onde e guidato dalla ferrea mano del capitano Weimar, si avvicinò rapidamente alle due
§Il capitano Weimar sentendo la nave ferma e comprendendo che forse una grave avaria le era toccata, gettò un vero ruggito. Con un vigoroso colpo di
fronte al capitano Weimar che era appena salito sulla tolda. Era una montagna di ghiaccio, un "iceberg" che scendeva lentamente verso sud spinto
vigoria; i più allegri il loro buon umore. Lo stesso sig. Hostrup è diventato pensieroso e di umore nero; perfino il capitano Weimar, che pur ha dato
§Il "Danebrog", la valorosa nave del capitano Weimar, altro non aspettava che lo spezzamento di quei tre banchi per uscire dal canale, o il loro
costa per riparare le avarie causategli dall'urto? - Allora lo ritroveremo. - Lo spero, poichè il capitano Weimar non è un uomo da abbandonare questi
. - Bisogna crederlo, signor Hostrup, - rispose Weimar. - Ho tremato assai per il mio "Danebrog", che amo come se fosse un pezzo della mia carne. Se l'avessi
sparso da mano amica, nè una lagrima versata dai vostri cari. Addio, capitano Weimar, addio, miei poveri camerati: noi non vi dimenticheremo. - Riposate
- rispose Weimar. - Lo spero anch'io - disse Koninson. - Ma se il mio rampone l'avesse toccato! ... Quel briccone di Harwey ha sempre più fortuna di me
sofferenze che porta con sè lo svernamento. Fortunatamente il capitano Weimar, dotato di un'audacia senza pari e di un sangue freddo ammirabile
possedevano. Il defunto capitano Weimar aveva accumulate tante provvigioni da bastare per parecchie settimane all'intero equipaggio del "Danebrog" e