e voglio che si accenda!». Commilitoni, non credete ai nuovi sofismi della viltà, alla decadenza della razza, all’azione di forze impersonali. Dio
dal diritto di fare il mandatario nelle Preture? Io voglio che lo si dica chiaramente: perchè se si esclude anche questo, davvero è il caso di fare
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politica, voglio, come la maggiore delle soddisfazioni e delle compiacenze, poter ripetere a me stesso le sacre parole: cursum consumavi, fidem servavi» .
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capita così. E visto che la trottola non parlava, si mise a strillare, a pestare i piedi: - Voglio la Trottolina che parla! Voglio la Trottolina che parla
inutile ve lo dica; non me la potreste dare neppur voi. - Voglio saperlo. - Se ve lo dico, Maestà, vi verrà la voglia come a me. - Dimmelo. Chi la vuol
, ch'era corsa all'uscio, cominciò a strillare: - Voglio il gattino! Voglio il gattino! - Reginotta, non è niente; ne farò un altro. - No ! No! Voglio
. - Fratellini non ne voglio. - Perché? - Perché ... Passò un anno. Vedendo che non c'era nessuna speranza di avere un figliuolo, la matrigna
della Corona. - Voglio sposare una delle figlie del mugnaio! - Maestà, sangue di Re richiede sangue di Re! - Quando avrò in mano il corno
paura, e preferiva ogni altro guaio a quello di restar sordo per tutta la vita. Un giorno si presentò al palazzo reale un contadino: - Voglio parlare al
avrebbe dato la Reginotta, egli rispose con una spallucciata: - La volevo e non me la diedero: ora me la danno e non la voglio io. Due salti e sparì. La
si vedeva anima viva. - Ah, fratello scellerato, dove mi trovo per te! Voglio ammazzarti! Coricò su la terra nuda i bambini che già cascavano dal
: cavallo, non asino. Se ti do tutto questo, è proprio per grazia· Va' via! - Allora non ne voglio niente. Asino mio, rendi l'oro. L'asino diè uno scossone
odore delle pietanze m'avesse risanata. Maestà, voglio provare se il sogno è veritiero. I servitori presero il letto come una barella e portarono la
-d'-oro , disse: - Vado a cercarla. - Dove mai? -In capo al mondo. Voglio trovarla a ogni costo. Montò a cavallo e via, solo solo, domandando
me lo domanda. E saltandogli sulle ginocchia lo morse ad una guancia. - Lo voglio, sai, lo voglio: sono io che ti violento. Credi che sia un privilegio
per la patria? - replicò con voce stridula. - Sai che cosa ti darà la patria, dopo? - Non voglio niente io. - Te lo darà ugualmente: ti darà la galera
, non vuoi che Santina venga anche lei a ballare? - Non voglio - replicò l'altro duramente senza accorgersi dei sorrisi che la sua risposta provocava. - E
. - No, ti aspetterò qui. Voglio vederti prima di tutti gli altri. Ella non badò al tono freddo di quelle parole. Appena rimasto solo, Lelio si voltò
indietro; Lelio ebbe un fremito, sul suo viso apparve come uno sdegno di noia. - Me ne vado, me ne vado, non voglio rendere altri geloso - gli urlò sul viso
Fedoro. - Perché domani voglio offrirvi un pranzo veramente squisito. - - Si festeggia qualche lieto avvenimento? - Può darsi - rispose il capitano col
sigarette e delle pipe. - Ed ora, - disse - voglio soddisfare la vostra curiosità, perché suppongo che non mi lascerete troppo presto. Se dovessi deporvi qui
lieto di poter uscire; invece, come vedi, la porta è chiusa e solida. - Ti dico che non voglio rimanere più qui, dovessi spezzarmi le ossa contro
ci libriamo sopra Pechino. Macchinista! - Signore - rispose una voce. - Rallenta un po'. Voglio godermi questo meraviglioso panorama. Stavano per
detto che siamo degli uomini bianchi. - Venite nella mia capanna; voglio vedere se somigliate a quelli che sono passati per di qui molti anni or sono