simbologia della “vita oltre la morte”. Il culto di San Sebastiano come protettore contro la peste favorì una imponente produzione di immagini a
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vita eterna.
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a diversi episodi della sua vita: il pastorale e la mitra, che lo identificano come abate di Montecassino; un vassoio, riferito ad un suo miracolo
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Santa Elisabetta d'Ungheria: Principessa ungherese divenuta poi suora francescana, che dedicò la sua vita alla cura dei malati e dei bisognosi; è
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San Francesco d'Assisi: Fondatore dell’Ordine francescano è rappresentato con un saio grigio o bruno, con un cordone alla vita che presenta tre nodi
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Santa Maria Egiziaca: Auletride (prostituta) pentita che espiò i suoi peccati conducendo una vita eremitica nel deserto, rappresentata in genere
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hanno potuto attingere per dare nuova vita alle gesta di guerrieri, dei ed eroi.
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San Rocco: Santo originario di Montpellier che dedicò la sua vita alla cura degli appestati; per questo viene rappresentato con una piaga sulla
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pregò gli dei di farlo ritornare in vita ed ottenne che il sangue del suo amato si trasformasse in una fonte. Iconograficamente il tema è sviluppato in
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tosare della lana d’oro da alcuni montoni infuriati, con grave rischio per la vita; questa volta una canna parlante consigliò Psiche di aspettare il
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egli si recò a caccia e fu ucciso da un cinghiale; la dea accorse ma non potendo riportarlo in vita lo trasformò in un fiore, l’anemone.
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Euridice lo seguisse e voltandosi vide la sua sposa scomparire per sempre. Disperato Orfeo cominciò a condurre una vita solitaria, evitando le donne, ma un
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pretendenti persero la gara e la vita, tranne Ippomene che usò l’astuzia: mentre correvano gettò in terra tre pomi d’oro ed Atalanta non resistendo alla
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Il ritratto etrusco, realizzato per scopi funerari, tende a “prolungare” idealmente la vita oltre la morte; quello romano è invece, per così dire
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riguardante, quasi che l’artista abbia voluto così simboleggiare un confine tra la “vita attiva” e la “vita contemplativa”, tra il tempo vissuto e il tempo
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pittore predilige immagini di vecchi, di uomini che sono già usciti dalla vita sociale e che assomigliano a dei patriarchi biblici. I loro volti recano i
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Nel Settecento il ritratto ha i toni galanti e superficiali della vita di corte, come possiamo apprendere dall’opera di François Boucher che è l
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carattere del modello. I tratti di pennello con la loro immediatezza conferiscono alle immagini una motilità che è indizio di vita, come testimonia il
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l’idea del tempo, dando vita ad un esempio di “paesaggio temporalizzato”.
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cielo plumbeo, ostile alla vita, mentre quella descritta da Redon nel Ciclope, conservato nel Kroller Museum a Otterlo (figura 126), è un’esplosione di
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richiamare il senso della caducità della vita, come testimonia la presenza della civetta, unico volatile vivo, tradizionalmente legato a Minerva, e
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’anima, alludendo alla Resurrezione, dal momento che si libera della crisalide, apparentemente morta, rinascendo a nuova vita. Il riferimento
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Egli proveniva da una famiglia di pittori, divenne prete, ma per tutta la vita accanto all’ufficio religioso esercitò il mestiere di artista
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Eugène Delacroix, nella Morte di Sardanapalo, utilizza il nudo per dare vita ad un tema storico, quello del re che per sfuggire al popolo in rivolta
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Sempre nell’ambito del Surrealismo spicca il nudo di Man Ray, che si serve della fotografia e dà vita ad una delle opere più originali della sua
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rosso la vita. Nel corso dei secoli il repertorio cromatico si è via via arricchito anche simbolicamente, caratterizzandosi per la sua ambivalenza e
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negative: materia grigia, eminenza grigia, vita grigia, giornata grigia.
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Il legame del rosso con la vita è indubbiamente connesso al sangue, l’elemento con il segreto dell’esistenza, infatti fin dall’antichità furono
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Il primario legame simbolico di questo colore avviene con due importanti elementi della vita dell’uomo: il sole e l’oro. Quindi la sua prima valenza
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provocato nell’uomo un senso di repellenza e, quindi, ci si ispirava al loro colore, per dare vita ad immagini spaventevoli. Il verde è il colore della
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nei dipinti di Rembrandt, evocando il disfacimento della materia ma anche l’origine dell’uomo, il fango che Dio ha impastato per dare vita alla sua
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, usati per avvicinarsi ancora di più alla realtà ed alla vita.
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significare lo Spirito Santo, se invece è un pavone simboleggia il Paradiso e la Vita Eterna (figura 2). Bisogna ricordare che già in ambito pagano il pavone
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risiede anche nel fatto che la scena sembra avere i tratti di un realistico quadretto di vita familiare: Gesù, con l’aria imbronciata, subisce un
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destra, con il braccio disteso per infondere la grazia divina, che riporterà in vita Lazzaro. Si tratta di una composizione molto semplice, giocata su
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