sangue, per tutto quello che mi hai fatto spargere. - Ditemi: - domandò la bella ragazza. - Chi vi guarì, chi vi rese la vita? - Risponde il Reuccio
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del Principino che si slancia come una belva contro i suoi aggressori, gridando: - Mio figlio non è un assassino Mio figlio darebbe la vita per il
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, sempre aspettava e badava a ripetere: - Anch'io devo avere un giorno o l'altro qualche sollievo, altrimenti la mia vita sarebbe troppo troppo penosa
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dame nè cameriste, noi saremo le tue dame, le tue cameriste e le aie di tuo figlio, - e da quel momento Mariuccia fece una vita tranquilla in mezzo a
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causa e finì la vita in una prigione, e il Principino fu reintegrato nei suoi titoli e nei suoi beni e per riconoscenza sposò Angelina, la figlia del
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vita per veder terminato il tempio. E la grazia gli fu concessa. Quel giorno di gioia egli lo visse e sentì le benedizioni del popolo. Poi si spense
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qualche nascondiglio? - No, signore; perchè la vita mi è più cara dell'oro, e l'avrei perduta trasgredendo all'ordine del Sovrano. - Oh, se io avessi
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spada non morì, nè diventò di marmo. Ripresero i due amici a far la vita solita e a divertirsi, ma il Principino non fiatò col Reuccio di quel che
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la vita nella torre, un po' per quello sguardo affascinante che pareva le comandasse: «Devi scegliere me! Devi scegliere me!» Mariuccia lo scelse
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