. Ai liberali diciamo: non vi mettete più a traverso al progressivo fatale evolversi del nostro paese, tacciando di antipatriottismo tutto quello che
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rachitici. Eccoveli coloro che vi fecero piombare nella miseria e che vi fecero martiri e vittime di tutte le barbarie provate in questi cinque anni
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Partito popolare italiano, al quale vi proponiamo d’aderire e per quanto riguarda gl’interessi particolari della nostra terra, i problemi ed il nostro
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grandi organizzazioni capitaliste siano soggette al controllo del popolo e sia chiamato chi vi lavora a partecipare ai loro utili; perché lo Stato
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alle rovine, aggrappativi testé alla riva, dopo l’immane naufragio, arrampicativi appena per il buratto infernale fin su a riveder le stelle, io vi
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irradiarono tanta civiltà nel mondo? (applausi fragorosi) Non abbiate quindi paura, voi che vi chiamate progressisti e siete pur così pudibondi
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che abbiamo domandato per noi? È questo un sentimento di giustizia che sta in fondo della nostra coscienza e che vi soffoca ogni velleità di
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dal voto di Bologna, i nuovi propagandisti del partito vi predicano ovunque la conquista violenta del potere politico, la dittatura proletaria, la
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responsabilità. Piano, signor Flor, replica l’on. Degasperi, vi nego il diritto d’intrupparvi coi socialisti italiani, per rifarvi una verginità che non avete. Voi
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fosse stato in nostro potere - che proprio l’Italia, la quale si atteneva ad esso in una misura ben più trascurabile, vi rinunziasse? Proprio l’Italia
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Accademia della crusca
