venne questa moda del giorno fisso, sono seccate dei suoi gravi svantaggi e non ne vedono più, accecate dal desiderio della novità e dal desiderio di
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; così, dal ʼ76 al ʼ902, eventi tragici e volontà di uomini politici fecero spuntare le legislazioni del mezzogiorno; ma non venne per questo la
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commerciale. Ma quando Roma imperiale allargò il suo ritmo, il nord e il lontano oriente divennero i suoi confini, il grano venne dall'Egitto più copioso e
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Nelle acque dell’Isonzo venne raccolta una mina galleggiante lanciata dal nemico con l’evidente scopo di distruggere taluni dei ponti in nostro
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Nell’Alto Cordevole il forte La Corte, che l’avversario era riuscito a riattare in parte, venne fatto bersaglio ai tiri d’una nostra batteria e
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. Ovunque il nemico fu costretto a ripiegare con perdite. Sul costone di Redival venne anche distrutto un trinceramento. I nostri s’impadronirono di
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pendici del Mrzli Vrh Monte Nero. Benché la nebbia e l’oscurità favorissero l’attacco, questo venne completamente respinto, con gravi perdite per l
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colonna che dalla Kashütte, a nord–est del paese di Predil, scendeva verso questa località, venne battuta e dispersa.
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, aggredita da nostri velivoli in caccia, venne respinta ed inseguita sul Carso.
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degli accessi alla conca venne ripresa con rinnovato vigore.
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linea venne bombardata e danneggiata da un nostro aviatore nei pressi di Gabrovica.
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Nella conca di Plezzo venne ripreso il tiro contro il forte Hermann, di cui ormai non resta in piedi che la casamatta, dalla quale parte ancora
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In combattimento aereo sopra la Conca di Caporetto venne abbattuto un velivolo nemico. Uno degli aviatori fu ucciso; l’altro, ferito, fu fatto
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ieri di ricacciarci dalle posizioni raggiunte; venne sempre sanguinosamente respinto.
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Nel cielo di Belluno, in combattimento aereo, venne abbattuto i un velivolo nemico.
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Un violento tentativo di contrattacco avversario venne soffocato dal nostro fuoco.
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mare. Nel tratto tra Castagnevizza e Korite l’attacco, dopo alterna vicenda venne respinto; al centro tra Korite e Selo, le nostre truppe resistendo
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In azioni di pattuglia a nord—est di Gorizia venne catturato qualche prigioniero.
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aerologiche, divenute decisamente avverse, e dal tiro nemico intensissimo e ben diretto, venne brillantemente compiuta e gli obbiettivi furono colpiti
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Sul Carso una maggiore attività dell’artiglieria nemica venne efficacemente controbattuta. Gli impianti ferroviari di Grahovo e Dottogliano furono
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Le nostre offese aeree furono concentrate nella zona militare di Voiscizza (Carso), che venne colpita dall’efficace lancio di circa tre tonnellate di
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settentrionali del monte S. Gabriele. Furono catturati 8 ufficiali, 1216 uomini di truppa ed alcune mitragliatrici. La posizione venne mantenuta e rafforzata ad
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Nel pomeriggio del primo settembre fu abbattuto un velivolo nemico ed un altro venne costretto ad atterrare.
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A nord del Monfenera un forte tentativo di irruzione nelle nostre linee avanzate venne arrestato dal presidio che, con successivo contrattacco, mise
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In Conca Laghi (Posina) un grosso riparto avversario, appoggiato dal fuoco di numerose batterie attaccò un nostro posto avanzato, ma venne ributtato
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di Seren. Venne sempre nettamente respinto.
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complessivamente Kg. 1500 di bombe. Un apparecchio nemico venne abbattuto in combattimenti aerei.
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Alla testata di Val Seren (nord del Grappa) il nemico tentò invano l’attacco contro nostri posti avanzati: venne respinto con perdite e lasciò nelle
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oriente del Monte Pertica; venne sempre costretto a ripiegare.
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In regione Montello un velivolo avversario venne abbattuto in combattimento.
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; l’attacco aggirante venne infranto e respinto da un riparto di mitraglieri usciti arditamente dalle linee; l’altra colonna nemica, travolto un piccolo
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Una piccola guardia nemica venne annientata sulle pendici nord del Monte Tomba. Catturammo qualche prigioniero.
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Un velivolo avversario venne abbattuto in combattimento.
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Un velivolo nemico venne abbattuto in combattimento.
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avanzato antistante alla posizione di Monte Corno. Venne ricacciato in disordine dal nostro fuoco di repressione.
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opere non ancora pubblicate. Dopo soli tre mesi il Galilei venne a morte, e Torricelli gli successe come matematico del Gran Duca di Toscana. Fu
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venne a morte, e Torricelli gli successe come matematico del Gran Duca di Toscana. Fu grande geometra, ma l’ammirazione dei posteri gli è tributata
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