considerazioni astronomiche, e FOUCAULT con una diretta esperienza sulla terra, hanno misurato la velocità della luce (circa 300 000 km. al 1 "), la quale si
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d'approssimazione indicato dalla velocità della luce; in quest'ordine d'approssimazione, molto elevato rispetto alla pratica ordinaria, si possono agevolmente
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dove a e b sono costanti locali dipendenti dalle velocità relative.
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Su questo principio è fondata la misura della velocità della luce fornita dalle esperienze di FOUCAULT.
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, hanno una durata brevissima e si traducono in un impulso, che si misura direttamente dalla velocità del corpo lanciato.
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velocità; soltanto un'analisi penetrante ha potuto condurre alla scoperta che le forze sono in relazione, non colle velocità, ma colle accelerazioni impresse.
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la constatazione sensibile di essa come effetto muscolare, si compie in modi diversi per un corpo in moto, a seconda della velocità con cui la nostra
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Mentre il processo dei mezzi ottici ci fa scoprire stelle a distanze sempre più grandi, le loro velocità relative, per quanto si può arguire dalle
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conservazione della velocità.
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2) alla forza agente sul punto, che si misura staticamente quando esso è fermato, si aggiunga un impulso uguale alla velocità del movimento.
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In questo senso delle forze dipendenti dalla velocità s'introducono nelle equazioni della Dinamica classica a surrogare nel moto di un sistema
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La conservazione della velocità è un principio paradossale rispetto alle esperienze familiari e rappresenta una induzione astratta, guadagnata come
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Qualche difficoltà potrà nascere soltanto dal considerare velocità enormemente più grandi (v. cap. VI).
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Il principio dei lavori o delle velocità virtuali, si enuncia come segue: La condizione necessaria e sufficiente per l'equilibrio di un sistema
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velocità (iniziali) dei punti del sistema che possono assumersi ad arbitrio in un dato istante.
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Il calcolo di Laplace, rinnovato da LÉHMAN FILHÉS (1884), ha portato ad una velocità di propagazione milioni di volte più grande di quella della luce
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recipiente, tutte con una medesima velocità uniforme, dalla quale scaturiva naturalmente una misura della temperatura. Questa veduta dovette esser corretta
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Ma questa seconda energia si potrà ritenere trascurabile di fronte alla prima, se ci si limiti a considerare trasformazioni lente, ove le velocità
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modello di un gas; una trasformazione del sistema corrisponde al passaggio da uno stato ad un altro, ogni stato essendo definito dalle velocità degli
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velocità e separandole dalle altre, il demone potrebbe elevare la temperatura di una parte di esso a detrimento dell'altra, senza fornire alcun lavoro.
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Ma i progressi nello studio sperimentale di quest'ultimo fenomeno, ed in ispecie la misura della velocità della luce nei mezzi diversamente
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Vent'anni dopo le oscillazioni elettriche venivano realizzate sperimentalmente da HERTZ, e misuratane quindi la velocità di propagazione, si
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si tratta sempre di movimenti con velocità piccole rispetto alla velocità della luce.
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continui a muoversi entro l'atmosfera B colla stessa velocità V rispetto ad A, e quindi (designando con v la velocità della terra) con una velocità V
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La stessa ipotesi si lascia esprimere ritenendo l'etere immobile con A, e B in movimento. Se A è una stella, B la terra, v la velocità di B rispetto
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Gli astronomi di Greenwich hanno misurato l'aberrazione con un telescopio riempito d'acqua; la diversa velocità di propagazione delle onde luminose
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da un'ipotesi di relatività estesa come quella sopra enunciata. I suddetti fenomeni dipendono dal moto relativo dei corpi, dalla velocità di
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a questa; allora le velocità di propagazione della luce da A in B, e da A in C debbono essere diverse.
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(cfr. cap. V, § 8); a e b sono costanti locali, dipendenti la prima dalla velocità di traslazione (supposta uniforme) e la seconda anche dalla
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velocità enormi, poco inferiori a quella della luce; le velocità che si presentano nella Dinamica consueta sono in confronto piccolissime.
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Ma per raggi catodici con grandi differenze di potenziale tra gli elettrodi, dotati di velocità che salgono fino ai 9/10 di quella della luce
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, dalla sua carica elettrica, dalla grandezza e dalla direzione della velocità rispetto a g; essa ha ricevuto il nome di massa elettromagnetica.
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direzione del movimento (massa longitudinale). Designando con V la velocità della luce, con v la velocità dell'elettrone, con e la sua carica, con r il
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Ciò significa appunto che, per velocità piccole, vale in via approssimativa come legge del moto dell'elettrone la legge newtoniana.
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velocità piccole (WIEN, 1901).
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Ma trattandosi di velocità piccole rispetto alla velocità della luce, questo moto esterno non modifica sensibilmente la massa elettro-magnetica.
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che è,nella forma, analoga all'equazione newtoniana, ma dove la massa elettromagnetica mg. non è più una costante, bensì dipende dalla velocità e
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In definitiva dunque mg può ritenersi come una costante, cioè: per velocità relativamente piccole le leggi del moto della Dinamica elettrica trovano
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1) Dai movimenti interni degli elettroni negli atomi o nelle molecole. Non si può dire che le velocità di questi movimenti sieno trascurabili di
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Appare dunque possibile che il propagarsi della gravitazione colla velocità della luce si concilii colle osservazioni astronomiche.
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Ora da questa deriva la conseguenza che la gravitazione si deve propagare colla velocità della luce, e ciò sembra contraddire le conclusioni di
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definite per ogni istante: la velocità di P in quell'istante e la forza che compete a P per la sua posizione attuale.
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velocità di P sia abbastanza piccola rispetto a v.
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progressiva variazione locale del campo (dipendente dal moto di P ecc.), la qualesi propaghi con una certa velocità v.
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l'approssimazione è tanto maggiore quanto più piccola è la velocità del mobile, sicchè le leggi dell'equilibrio e del moto incipiente risultano esatte.
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Il principio d'inerzia è già verificato con buona approssimazione, per velocità assai piccole, nella Dinamica terrestre; ma la approssimazione è
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ritenere che il principio d'inerzia generalizzato abbia una validità approssimata tanto più precisa quanto più piccola è la velocità del movimento
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Si ricordi, p. es., il ragionamento che ha permesso a GALILEO di antivedere il resultato sperimentale che i gravi cadono al suolo con uguale velocità
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non potrà accrescere la velocità dell'altra, sicchè la massa unica, somma delle due, si muoverà ancora colla velocità medesima.
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newtoniana si eliminano prima di tutto certe costanti accidentali (posizioni e velocità iniziali) che vengono determinate, pei varii casi, dalle osservazioni
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