schiavitù dei popolari». Di Cesarò rimproverò ai ministri popolari di essere stati in Vaticano in occasione d’un grande lutto. Di fronte alla crisi
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Vaticano come un grande, immenso, fascio di luce di un potente riflettore elettrico: a questa luce nuova noi abbiamo visto grandeggiare fra le tenebre del
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Vaticano. E scriveremo: A G. Canestrini — studiò e faticò molto —— ma sbagliò la strada - Ri- posa in pace. Allora l’arma non sarà un trofeo della vittoria
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