Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: variazioni

Numero di risultati: 63 in 2 pagine

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Regio Decreto 9 luglio 1939, n. 1238 - Ordinamento dello stato civile.

75906
Regno d'Italia 1 occorrenze
  • 1939
  • LLI - Lingua legislativa Italiana
  • diritto
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cancellare per modo che possano in ogni tempo essere lette; nota le variazioni od aggiunte alla fine dell'atto per postilla, e dichiara il numero delle

Elementi di genetica

428777
Giuseppe Montalenti 49 occorrenze
  • 1939
  • L. Cappelli Editore
  • Bologna
  • biologia
  • UNIPIEMONTE
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Abbiamo così ricostruito, approfondendo ed estendendo l'analisi, la continuità delle variazioni che si manifesta in natura, e che sembrava essere

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variazioni trasgressive, per cui, fenotipicamente, scompare il carattere discontinuo della eredità mendeliana.

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, le quali però — essendo accompagnate da variazioni genetiche ben distinte — rappresentano altrettante conferme della teoria cromosomica (cfr. pag. 203

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inducono variazioni di caratteri così fondamentali, da essere incompatibili con la vita.

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domesticazione, trasse forti argomenti in favore della sua teoria. Il Darwin come abbiamo già avvertito, s’era accorto che le minime variazioni trasgressive

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L’esempio più antico delle variazioni saltuarie, o sports è costituito dalla celebre pecora bassotta. Negli ultimi anni del secolo XVIII un

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in natura. Su un totale di circa 50.000 individui, figli della Oenothera selvatica, comparvero circa 800 variazioni ereditarie (1,5%).

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Il De Vries, riconosciuta così l’esistenza di variazioni saltuarie, e immediatamente ereditarie, alle quali diede il nome di «mutazioni» ravvisò in

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, mantenendo in vita quelle che presentano caratteri vantaggiosi e spegnendo quelle che sono inadatte alla vita. Le variazioni che stanno alla base del

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lento processo evolutivo, che somma — di generazione in generazione — i risultati delle variazioni graduali, ma di colpe», per la comparsa di individui

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, vere e proprie variazioni trasgressive. Si chiamano quindi oggi mutazioni tutte quelle variazioni, qualunque sia la loro ampiezza (cioè lo

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In questi ultimi anni si sono intensificate le ricerche sulle mutazioni, che costituiscono le più importanti variazioni ereditarie, in quanto

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Il Pirovano poi, indipendentemente da tutti i ricercatori citati, e con mezzi differenti, ha descritto numerose variazioni da lui ottenute in varî

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Tutti questi esperimenti dimostrano dunque che l’ambiente esterno non è incapace di agire sul genotipo, e di provocare delle variazioni ereditarie

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ulteriori prove della individualità e della continuità genetica dei cromosomi, e del fatto che le variazioni numeriche dei cromosomi non sono

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Pare che tale rapporto presenti anche variazioni annuali, e anche stagionali, almeno per alcuni animali. Altre variazioni del rapporto secondario

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polocito, e osservò che il rapporto dei sessi subiva variazioni corrispondenti.

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’altro, e, in primo luogo, se le variazioni che, durante la vita individuale, avvengono nel soma possono ripercuotersi sul germe, e quindi trasmettersi

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Un altro botanico, H. De Vries, verso la fine del secolo scorso, s’avvide che spesso, anziché variazioni lente e graduali, come supponevano quasi

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soltanto variazioni del soma, non trasmissibili ai discendenti, da quelle che invece determinano caratteri ereditarî.

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E se così è, possono queste variazioni dar ragione della evoluzione delle specie, secondo che ammettono le teorie trasformiste? È questo il problema

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caratteri negli individui (problema fisiologico ed embriologico); 5) le variazioni dei caratteri ereditarî e la loro trasmissibilità (problema

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: l’origine della specie. — § 5. - Le variazioni ereditarie. — § 6. - Valore evolutivo delle combinazioni. — § 7. - Valore evolutivo delle mutazioni

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naturale, che agisce sulle piccole variazioni individuali (fluttuazioni statistiche) ereditarie, le quali sono per lo più di origine interna, ma possono

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Il mutazionismo del De Vries, invece che sulle piccole variazioni statistiche, si basa sulle variazioni saltuarie, per lo più di notevole ampiezza

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§ 5. - Le variazioni ereditarie.

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Posto così il problema, ci si domanda, innanzi tutto, qual’è la sorgente delle variazioni che possono servire di base per l’evoluzione.

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Le variazioni ereditarie sono dunque quelle che insorgono nel germe, spontaneamente, o per azione di cause esterne che lo colpiscono direttamente (e

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Esamineremo successivamente, dal punto di vista genetico, e con la brevità imposta dai limiti della presente trattazione, le variazioni che possono

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costituiscono certamente un elemento produttore delle variazioni che possono servire di base all’evoluzione, ma non sono il solo.

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sembra indicare che le mutazioni sono variazioni puramente casuali, con cui la natura

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cause diverse entrino in giuoco, e, fra queste, certo devono avere una notevole importanza le variazioni della compagine cromosomica.

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totale esclusione della possibilità di trasmissione di variazioni dal soma al germe, che oggi sembra godere il massimo favore dei genetisti, non sia

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delle cavie misero in evidenza la possibilità che tale trattamento produca la comparsa di variazioni sfavorevoli, trasmissibili ai discendenti, cioè

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Scaturisce così da un problema sistematico un problema genetico, nel senso di una ricerca della derivazione e della continuità. E le lievi variazioni

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Variazioni ereditarie, 367.

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Questo semplice esempio illustra schematicamente il meccanismo dell’evoluzione secondo la teoria che la selezione operi sulle piccole variazioni

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Contrariamente a quanto è affermato in varî testi, già il Darwin s’era accorto che non tutte le variazioni sono ereditarie, e ne aveva distinte

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Ora, come ognun vede, tale affermazione si basa sul presupposto che le variazioni individuali siano trasmissibili ai discendenti Contrariamente a

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§ 5. - Le variazioni ereditarie 367

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Stabilita dunque l’esistenza di una categoria di variazioni non ereditarie, che si possono indicare col nome di modificazioni, o di somazioni

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Ma anche altri caratteri, e particolarmente la pigmentazione, possono essere notevolmente influenzati dalle variazioni di temperatura.

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Abbiamo così passato rapidamente in rassegna alcune delle cause che possono indurre sensibili variazioni su di un dato genotipo; molte altre ne

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Si può quindi concludere che quel particolare tipo di variazioni che siamo venuti studiando, le modificazioni, o somazioni sono determinate

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considerarsi genotipicamente identici, cioè possessori di un patrimonio ereditario identico, abbiamo riconosciuto una categoria di variazioni,

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del Darwin stesso, ammisero che le variazioni ereditarie su cui agisce la selezione derivano tutte da cause interne, e che l’ambiente esterno non ha

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metodologico, perché hanno escluso la possibilità che delle variazioni ereditarie preesistenti e latenti mascherino il risultato dello sperimento. Quando si

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variazioni che non interessano il genotipo, e che perciò ben meritano il nome di modificazioni. Non si ritiene probabile

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Riconosciuto dunque che le modificazioni somatiche non sono ereditarie, abbiamo così distinto una delle categorie di variazioni che sono comprese

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