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inalterata la struttura, lo ripresento al pubblico con alcune variazioni e qualche aggiunta rese necessarie per maggior chiarezza e per alcuni recenti
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falangi, possono essere più numerosi del consueto; la gamma delle variazioni ci si presenta quasi illimitata; ma è ben certo che sono tutte variazioni su
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, ritroviamo altrettante variazioni sul piano fondamentale di struttura proprio di quella classe, cioè altrettanti esempi di omologie, con funzioni simili, o
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le variazioni singole, come un artefice, che stabilito di voler fare, per esempio, strumenti musicali a fiato, si sbizzarrisca poi a costruire le
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sempre idonei all’ambiente in cui vivono; ne seguono fedelmente le variazioni adattandosi più o meno bene. E se non sono capaci di adattarsi
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continue variazioni di questa, penetrando fin nelle minime anfrattuosità.
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Figura 21. Variazioni della geografìa dell’Europa nel corso di 500 milioni di anni (da G. Gamow, Biographie de la Terre).
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o di Echinodermi, o di Cordati, ecc., ma sono variazioni minori su alcuni temi fondamentali, i quali invece persistono fino ai nostri giorni. Come se
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, pur senza subire vistose variazioni.
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fermarsi soprattutto sulle dissimiglianze: su come possano insorgere diversità, cioè, nella terminologia biologica «variazioni», e come queste possano
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scoprire il modo d’insorgere delle variazioni ereditarie. A questo compito si applicarono con particolare intensità parecchi biologi nei primi decenni di
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, dimostrò che queste modificano bensì l’aspetto della pianta e dei semi che sono stati sottoposti ai trattamenti, ma non determinano variazioni
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le variazioni, cioè tutti gli alleli, presenti in una specie in un dato momento, e garantisce così alla specie stessa una notevole plasticità, che le
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di variazioni, che furono ampiamente studiate nelle loro cause e nei loro effetti. Tali variazioni cioè, le mutazioni, si distinguono in tre
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induce direttamente variazioni ereditarie negli-organismi, tali da renderlo adatto alle proprie esigenze - e abbiamo visto ripetutamente che tutti i
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Cetacei - esso si sottrae automaticamente al controllo della selezione, subisce variazioni indiscriminate e finisce col ridursi ad un rudimento, o
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Ma l’isolamento non è completo, cioè può essere reversibile, finché non intervengono variazioni tali nella compagine genetica, che rendono sterile, o
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cromosomiche, cioè variazioni di struttura dei singoli cromosomi, quali scomparsa (deficienza) o aggiunta (duplicazione) di piccoli segmenti al filamento
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Figura 34. Schema del codice genetico per l’emoglobina A normale e delle variazioni che producono l’emoglobina S e l’emoglobina C. La terza tripletta
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organismi che non hanno presentato variazioni per una serie lunghissima di secoli, i cosiddetti «fossili viventi», i cui rappresentanti nella forma e nella
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presentato cospicue variazioni evolutive perché dotati di un minor grado di variabilità. Invece Limulus e vari altri animali, esaminati da questo punto di
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Alcuni genetisti ritengono che le presunte mutazioni «sistemiche» cui abbiamo accennato a p. 200, siano variazioni che intervengono in questa parte
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Si può pensare che queste profonde variazioni siano dovute a mutazioni che avvengono nel sistema dei geni regolatori e coordinatori. I geni di cui
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, costruendo le «linee pure» nei fagioli, cioè popolazioni assolutamente omogenee dal punto di vista genetico, e dimostrando che le variazioni indotte negli
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tenga nel dovuto conto le relazioni fra organismo e ambiente e la possibilità di ottenere variazioni degli organismi mediante variazioni dell’ambiente
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un primo lume nell’argomento, allora completamente oscuro, dell’origine delle variazioni ereditarie. Come abbiamo visto, la genetica ha
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quali hanno il valore potenziale di nuove specie; questo stadio è raggiunto con le variazioni delle frequenze geniche, dovute essenzialmente alla
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Questo è aumentato ancora dalla imprevedibilità delle variazioni delle circostanze ambientali, che in ultima analisi, dirigono l’evoluzione.
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ad una vera concezione evoluzionistica di tipo darwiniano: basata cioè sulla comparsa fortuita di variazioni ereditarie e sulla selezione.
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accompagnato da grandi variazioni morfologiche. Un modo di evoluzione che ha permesso a questo ultimo venuto sulla faccia della terra di procedere con una
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variazioni con la velocità dell’evoluzione umana, non si può non rimanere colpiti dalla rapidità con cui l’uomo si è reso padrone dei propri destini e
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rappresentano altrettante variazioni sul tema fondamentale, e le singole specie ulteriori e più lievi variazioni rispetto allo schema di ogni classe. Come se la
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potrebbe dedurre, con opportune variazioni, tutti quelli esistenti.
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interessante descrizione nel suo Viaggio di un naturalista intorno al mondo pubblicato nel 1839 e poi, con variazioni, nel 1845.
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disposizione mentale per valutare la lotta per l’esistenza cui ogni essere è sottoposto, fui subito colpito dall’idea che, in tali condizioni, le variazioni
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variazioni della crosta terrestre
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causa delle variazioni geologiche. Così deve avvenire anche per le variazioni degli animali e delle piante. Cerca allora il Darwin d’individuare la
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corrispondenza enorme. Il 1° gennaio 1860 cominciò a riordinare gli appunti per il libro sulle Variazioni degli animali e delle piante allo stato
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Variazioni degli animali e delle piante allo stato domestico pubblicato nel 1868, Darwin propose una teoria dell’ereditarietà, cui diede il nome di
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l’uso e il non uso degli organi e le influenze dell’ambiente possano avere importanza nel determinare variazioni: la massima parte di queste, egli
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Oltre alla elaborazione dei dati sulle variazioni degli animali e delle piante in domesticità, che gli avevano fornito ottimi argomenti in favore
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La teoria della selezione naturale, operante su piccole variazioni individuali, fu tosto sottomessa ad acute critiche. Una delle più fondate è la
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Altra critica: l’origine delle variazioni individuali è veramente, come sostengono i neodarwinisti, indipendente dall’ambiente, o non si deve
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seguito anche fra i profani. L’ambiente produce determinate variazioni, queste si inseriscono, per così dire, nel patrimonio ereditario,
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variazioni individuali, sia pure proiettati in un tempo lunghissimo, si stabiliscano differenze fondamentali, totali di organizzazione, come quelle che si
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, del Weismann, hanno confermato la non-ereditarietà dei caratteri acquisiti. Le variazioni su cui opera la selezione sono dunque autoctone: sorgono
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Ma la sorgente prima della variabilità: come nascono cioè quelle variazioni che poi l’anfimissi rimescola e ricombina in tutti i modi possibili
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Non quindi le piccole variazioni graduali su cui il Darwin aveva costruito la sua teoria, ma variazioni vistose, che esorbitano dalla normale curva
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Ci si ricordò allora che anche il Darwin aveva conosciuto simili variazioni subitanee e molto intense: gli allevatori gliene avevano parlato; le
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quali di queste variazioni - che, ripeto, sono trasmesse integralmente ai discendenti - siano adatte ai vari ambienti e possano sopravvivere.
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