Della variabilità relativa del tempo...30
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Della variabilità assoluta del tempo...27
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Definizione della variabilità assoluta. Suo valore pei singoli mesi dell’anno.
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Descrizione del fenomeno. Probabilità relativa dei varii stati del cielo e delle variazioni del medesimo. Calcolo della variabilità eventuale e suo
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Definizione della variabilità relativa. Modo di esprimerla in numeri. Sequenze, permanenze e variazioni di diverso genere. Scrittura grafica
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Variabilità relativa del tempo.
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Se nel corso dell’anno noi consideriamo un dato mese o una data decade, si potrà esaminare la variabilità di questo mese o di questa decade da un
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42. Noi investigheremo la variabilità assoluta del tempo nei 12 mesi dell’anno, prendendo per base i numeri della tavola X. Essa contiene per ogni
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41. Nel prendere a considerare il difficile argomento della variabilità del tempo, comincierò a premettere, per fuggire equivoci, che per variazioni
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quella che qui assumiamo come misura della variabilità assoluta di ogni mese. Eccone la tavola accompagnata dalle digressioni massime in più ed in
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La massima variabilità assoluta ha luogo in dicembre, gennajo, febbrajo e marzo: son questi i mesi che più di tutti possono esser dissimili da un
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La variabilità relativa e la variabilità assoluta sono due distinti fenomeni, e l’uno non è legato necessariamente con l’altro. Vi sono infatti
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45. Lo studio della variabilità relativa non è altro che quello dei cambiamenti di tempo, e dipende dalla estimazione numerica della frequenza e
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44. Chiamo variabilità relativa del tempo la maggiore o minor facilità e frequenza, con cui lo stato del cielo in un dato momento può mutarsi
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46. Onde poter eseguire dei calcoli in questa materia, e paragonare fra di loro i diversi gradi di variabilità del tempo conviene anzitutto aver
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53. Misura della variabilità relativa. Questa misura è in parte
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54. Con questa regola abbiam calcolato la variabilità relativa per le 36 decadi dell’anno (tavola XVI). Ai numeri della colonna XII (variazioni
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La variabilità del tempo in un dato periodo è eguale al numero delle variazioni semplici più due volte il numero delle variazioni doppie, diviso per
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arbitraria, e si può definire in varii modi. Supponiamo per ora, che la variabilità relativa si metta come proporzionale al numero di variazioni
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55. Periodo annuo della variabilità relativa. In questo periodo hanno luogo due massimi e due minimi, corrispondenti quasi ai massimi ed ai minimi
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56. La differenza fra la massima variabilità di tutto l’anno 0,300 e la minima 0,245 è 0,055, esattamente un quinto della variabilità media annua
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57. La variabilità media di un clima, tanto relativa che assoluta, forma uno dei caratteri più distintivi del medesimo, ed è a mettersi in egual
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delle variazioni doppie, la variabilità relativa dipende assai più da quelle che da queste; ed infatti la curva delle variazioni semplici ha una
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alla medesima unità, presentano uguale ampiezza. Così che nei mesi di maggio, giugno, luglio, agosto, settembre ed ottobre la variabilità relativa del
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67. Escursioni del tempo da un estremo all’altro. Noi abbiamo considerato finora la variabilità del tempo tenendo conto delle variazioni semplici e
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della variabilità del tempo, è interessante ricercare la loro frequenza nelle diverse stagioni e il rapporto del loro numero con quello delle
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71. Influsso delle fasi della luna sulla variabilità del tempo. Opinione antica e molto popolare è quella che fa dipendere i cambiamenti del tempo
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della colonna XI, i quali rappresentano le diverse proporzioni di variabilità corrispondenti alle diverse età della luna, si trova una prevalenza di
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serenità del cielo. Può infatti il tempo avere una grandissima variabilità, relativa, e tuttavia il suo grado di serenità rimaner costante o quasi
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Siccome nella sequenza unica considerata, la variabilità totale è espressa da 2 (vedi il capo precedente), noi otterremo, dividendo per 2, la
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78. Se non esistesse alcuna connessione fra lo stato di un giorno e quello del giorno seguente, la variabilità relativa delle 36 decadi calcolata e
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è massima nell’ultima e nella prima decade dell’anno, per cui la variabilità osservata non è che 0,60 della variabilità eventuale: minima, ma
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diversa. Infatti in virtù della variabilità eventuale, la probabilità di un cangiamento pel giorno seguente sarebbe 0,746. In grazia però della legge
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o dei paragoni, si ottenne la variabilità relativa da un giorno a quello che vien due giorni dopo. Avendo noi sopra designate con U1 la variabilità
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che tal variabilità eventuale è la stessa, qualunque sia l’intervallo dei giorni che si paragonano fra loro. Finalmente l’ultima colonna da il
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Esaminando questi risultati in confronto con quelli esposti nel quadro della pag. 51, si vedrà che la variabilità U2 assai più che la U1 si accosta
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La forma di questa tavoletta è identica a quella della tavoletta precedente. U3 indica la variabilità relativa tra un giorno e quello che vien tre
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che il limite della variabilità, col crescere dell’intervallo, è la variabilità eventuale V, la quale potrebbe designarsi, con notazione analoga alle
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83. A rendere evidente il risultato di tutta questa investigazione, abbiamo costruito in coordinate polari (fig. 10) le curve delle variabilità
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