Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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appena nato  vale  un ducato.
la carne.  Vale  prepararla.
Parlando di polli,  vale  ventriglio.
battezzato non  vale  un fiato.
uovo appena nato  vale  un ducato.
(Crevette). Per la grancevola  vale  quanto è detto pel gambero.
alcuni minuti, la servirete caldissima, perchè fredda  vale  pochino.
già fatte e mangiate tante volte? Ebbene; rifatele; che ne  vale  sempre la pena.
a seconda del numero dei commensali. La ricetta seguente  vale  per sei uova.
conveniamone; una buona fetta di manzo lessato se non  vale  un Perù, è pur sempre un cibo buono e gustoso, nonchè
americano, ma differiscono ben poco da quelli brulés, e non  vale  il conto tenerne speciale parola.
mangiato nei primi otto giorni dalla sua morte, non  vale  nè una pernice, nè un pollo, perchè il suo merito consiste
pasticcio non differisce dal precedente che in questo:  vale  a dire che, invece di maccheroni, si adoprano i cappelletti
e Daino. Quel che si è detto del vitello  vale  anche per la carne di questi due animali selvatici,
sotto, onde essa si rivesta di una crosta di un bel colore.  Vale  cuocere al forno.
Ciò che si è detto pel montone e castrato  vale  anche pel cinghiale. Del resto le vivande preparate colla
del detto proverbiale che, minestra riscaldata, non  vale  buccicata.
che si pesca nei nostri laghi. La carne del coregone  vale  quella della trota, di cui possiede tutte le qualità; e
mi viene a portare una ricetta che, a parer suo,  vale  assai più di una delle mie.
intorno alle tavole - giunga quasi fredda. E non  vale  che S. E. Marinetti ne aumenti il... gelo, affermando che a
ad insaporire la carne che metterete dopo a riscaldare.  Vale  anche per l'agnello, ma non per l'abbacchio.
burro, ma grasso animale. Meglio del burro alla margarina,  vale  quello australiano, fatto a Londra con la panna di
di tempo proporzionato alla loro grandezza. Questa regola  vale  anche per l'affumicatura il cui tempo varia dai due agli
intagliare la pasta al lievito,  vale  meglio di livellarla leggermente colla mano infarinata,
ma non si trova in tutti i luoghi. Una stecca d'Agar Agar  vale  quanto 30 gr. di colla, ma prima di scioglierla occorre
perde sempre delle sue qualità e quand'è rancido non  vale  più nulla, poiché l'olio irrancidito è disgustoso al palato
preferibilmente un po' più che meno, perchè se insipido non  vale  niente - una cipolla non troppo grossa in cui avrete
dal desinare del giorno innanzi, è una massaia che...  vale  un Perù! ».
tutte le foglie, non adoprando che la sola palla interna,  vale  a dire, il fiore. Gli darete mezza cottura nell'acqua
del tutto semplice, che qui riproduco, dandolo per quel che  vale  sulla fede del signor Paulet.
tutte le foglie non adoprando che la sola palla interna,  vale  a dire, il fiore. Gli darete mezza cottura nell’acqua
Maccheroni al sugo. - Questo sugo, però,  vale  anche per le altre paste, che rappresentano un derivato dei
buon piatto, si procede nel modo più semplice e sbrigativo:  vale  a dire: se le trote non sono troppo grosse, le farete prima
un tovagliolo a ciò si mantengano calde. La stessa regola  vale  per le lucanichette di manzo e di vitello. Le piccole
modo che la maggior parte degli altri pesci d’acqua dolce,  vale  a dire con acqua, sale, erbe aromatiche, per servirli con
calce viva, nella sabbia ecc. ecc. ma io trovo che non  vale  la pena di prendersi tanta cura in paesi dove questo
ritenendo che una frittata un po' dura, o che non è bavosa,  vale  poco ed è allo stomaco piuttosto pesante. E, perciò,
salvietta, unitevi per 2 parti di sugo 3 parti di zucchero,  vale  a dire per 400 gr. di sugo 600 gr. di zucchero, dimenatelo
giacché un piatto che spanda un solleticante profumino,  vale  spesso a rischiarare, di colpo, un orizzonte nuvoloso.
riempie solo per metà perchè cresce moltissimo. Questa dose  vale  per 8 persone.
lombata, cioè coll’osso, o con altre parti, senz’osso,  vale  a dire colla fesa, colla noce, colla coscia ecc. ecc. Se si
verdura. In generale quanto si disse parlando delle zuppe  vale  anche per le minestre di riso. Anche queste minestre si
o se è dura e rugosa, finalmente l’imenio nei polipori,  vale  a dire lo strato spugnoso che portano (vedi i boleti,
con polvere salicilica, come si usa per la carne.  Vale  però meglio di conservarli col mezzo di cottura o col
notte nell’acqua e cotta il giorno seguente da 2 a 3 ore,  vale  a dire sino a che si pela con facilità, ciò che si fa ancor
lasciatele poi bollire sino a che la chiara siasi rappresa,  vale  a dire per 4 minuti; ritiratele con una mestola bucata e