Credi, una tavoletta con fonda d’oro vaghissima, ov’è Maria che adora il suo pargoletto dormente, ed un’altra tavola rotonda di non minor pregio
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, nel 1820 ottenne la pensione di Roma. Di là inviava le copie del Mosè di Michelangiolo e di un leone del Canova, poi una sua vaghissima Leda. E
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Firenze, la Samaritana al pozzo nella sua villa di Fiesole, il deposto di Croce nel Duomo di Pistoja, e quella vaghissima danza della prima giornata del
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vaghissima mazurka.
aveva seco. Naturalmente la notizia giunse anche agli orecchi della contessa Gualterio, la quale, vaghissima com'era di ornarsi, fece dire al