Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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SCORSO, DOPO UN INCEDENTE ABBIAMO TROVATO IL GUIDATORE CHE  VAGAVA  PER LA CAMPAGNA INEBETITO!
carezzando gli alamari murati di qualche vecchio ambone, si  vagava  assorti nella penombra delle navate minori, dove alcune
signore, era bizzarro: non amava i passatempi, volentieri  vagava  solitario nei boschi e si metteva a sedere al margine de’
hanno portato oggi il viatico. Per tutte le stanze infatti  vagava  un odore di incenso. — Odore di morte — diceva il medico,
è che il mattino seguente solo qualche sperduta farfalletta  vagava  nel cielo, ormai moribonda, sospirando: — Come sono
di una bellezza pallida e forse triste, e con lo sguardo  vagava  oltre le cime dei pioppi, nel cielo volato di nuvole
sull'orizzonte, abbagliava tuttavia, e feriva gli occhi.  Vagava  il pittore con lo sguardo fra le progressive fasce di
della balia le passava per la mente quando, piccina ancora,  vagava  pei prati sotto la sferza del sole e sotto la pioggia, e
che l'assicurava di non esser sola; il suo pensiero intanto  vagava  altrove. Vagava nella stanza d'ufficio dove Patrizio
di non esser sola; il suo pensiero intanto vagava altrove.  Vagava  nella stanza d'ufficio dove Patrizio passava la giornata in
in preda della sua morta che lo invasava ognora più;  vagava  nella ca- mera lasciata intatta, dov'egli spesso andava a
sua assenza, Gentile ascoltava le parole dell'Imperatore, e  vagava  con gli occhi sulle pareti ingioiellate della grande
Conte, rimasto così a un tratto senza terre e senza averi,  vagava  per la campagna afflitto e pensieroso, quando scòrse da
per un po' di tempo a guardare il cielo stellato sul quale  vagava  un argenteo quarto di luna. Poi, pian piano, gli occhi si
sognando un paradiso ingenuo, modesto, virtuoso, nel quale  vagava  da un po' di tempo questo desiderio indistinto, che il suo
di stelle luccicavano in cielo come diamanti e la luna  vagava  nello spazio, spandendo al di sopra dei grandi boschi una
dall'urlo acutissimo, malinconico dello sciacallo, che  vagava  sulle rive del fiume, e dal gracidare dei corvi e dei
come tutto l'equipaggio dell'incrociatore. Il suo sguardo  vagava  da una nave all'altra con viva insistenza. Che cosa
notte molto buia, io scendevo dall'alto e sotto di me  vagava  la visione. L'ho udito il profumo cadere sulle pietre.
da qualche nuvola mezza in ombra e mezza in luce, la quale  vagava  lenta e a poco a poco s'impiccoliva e svaniva. L'appetito
da qualche nuvola mezza in ombra e mezza in luce, la quale  vagava  lenta e a poco a poco s'impiccioliva e svaniva. L'appetito
ne era lontano con lo spirito - infinitamente lontano. Dove  vagava  esso? che cosa cercava? quale visione seguiva? Non lo so;
invece nascondere qualche sorpresa. Nessuna ombra più  vagava  fra le nebbie, tuttavia le due sentinelle non rallentavano
sgombro di nuvole, tranne in un lembo remoto, dove ancora  vagava  qualche fiocco sfilacciato di vapor candido. Il padre,
un'altra donna ed era andato alla guerra, ma il suo spirito  vagava  ancora sulle strade nel crepuscolo e le sorrideva coi suoi
nella quale, secondo la fantasia della buona Anastasia,  vagava  l'ombra della uccisa signora! Ma era un sogno per il
vuoto nella sua mente; stanco di tormentarsi, allora egli  vagava  col pensiero dietro visioni estranee al crudele problema
ebbe amici e neppure conoscenti; quando non studiava o non  vagava  solitario in riva al mare, sognava sul balcone, come una
di quell'ora; e un sogno d'oblio, fors'anche d'amore, be  vagava  nella mente quieta. L'uomo tarchiato che sedeva verso prua,
un allegro oblio della propria meschinità. Qualche coppia  vagava  a braccetto, assorta, beata momentaneamente di una intimità
pareva che nell'aria ondeggiasse un filtro inebbriante. Olì  vagava  qua e là, con gli occhi velati di passione; nei lunghi
mezzo malato, vestito di panno chiaro, un forestiere che  vagava  stasera presso il Ponte dei Re? - Andate all'inferno. -
pioppi si movevano al vento; qualche grossa nube bianca  vagava  pel cielo, e l'ombre ne correano sui prati, sulla celeste
della Gioconda: «A te questo rosario». L'odor della cera  vagava  nel cortile solitario; dov'erano i bimbi, compagni
irritazione nervosa. Anche zia Grathia non trovava pace;  vagava  su e giù per la casa, e un'ora prima che arrivasse la
piazza della Carità, fissando gli occhi, innanzi ai quali  vagava  una nebbia torbida, sulla statua di Carlo Poerio. La gente,