del tutto non-figurative (Soto, Bury, Kemény, Castellani, Accardi, Scialoja, Cascella, ecc.) altre prevalentemente figurative (Vacchi, Fieschi
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fauves dell’astrattismo —a Vacchi giova per il momento, accennavamo, l’espressionismo di lontana radice romantica, nordico, il cui padre è Munch.
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angosciose «figure» per mezzo di un linguaggio «informale»; ma, a differenza di Vacchi, assai più ricco di fantasia e più concreto, Ceretti si appaga
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Non vogliamo molto formalizzarci sui due vasti quadri di Sergio Vacchi da Castenaso, che porta dentro fondi di Museo, chiaroscurali perfino, la
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Vacchi la. cui vena espressionista sfociò poi verso una sorta di neofiguralità blasfematoria; il veneto Tancredi che tuttavia emerse tosto dal bagno
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