Povero amico! Sapevo che l'avrei perduto fra non molto, ma non supponevo mai così presto! Va a nascondersi come un animale ferito.
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! Va, mi fai orrore!
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(Nora rimane ferma. Helmer va ad aprire).
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(Va via per l'uscio a destra).
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(Ella va via dall'uscio di entrata).
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(Il fattorino saluta e va via. Nora chiude l'uscio e continua a sorridere allegramente, mentre si leva il cappellino e il mantello).
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(cava di tasca un cartoccio di confetti, ne mangia due o tre, poi, in punta di piedi, va ad ascoltare dietro l'uscio dello studio di suo marito).
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Se accadesse... Va! M'importerebbe assai l'aver debiti o no!
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Va bene, va bene. Ora dimmi, mani bucate, e a te che cosa piacerebbe di avere?
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Va bene; come tu vuoi, Torvaldo.
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No; ma è inutile; va sottinteso. Pure farò l'invito fra poco, appena verrà. Ho ordinato dell'ottimo vino. Oh, tu non puoi immaginarti che festa per
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(Lo saluta negligentemente, e chiuso l'uscio dell'anticamera, va verso il caminetto).
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Parlo dell'avvocato Krogstad, una persona che lei non conosce. È ridotto un putridume: ebbene, anche lui va affermando come una cosa d'alta
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(Va attorno per la stanza).
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(Va a prendere la sua pelliccia nell'anticamera e va a scaldarla al caminetto).
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(La governante va via dall'uscio a sinistra: Nora leva ai bambini mantelli e cappelli, sparpagliandoli qua e là. I bambini continuano a parlare).
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svestirli io stessa. Lasciami fare: mi diverte. Va di là intanto; sei gelata. C'è del caffè caldo in cucina.
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(posa l'albero nel centro della stanza e va via).
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(Butta via il ricamo, s'alza, va all'uscio d'entrata e chiama).
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(ritira le sue mani, e va a mettersi dall'altro lato dell'albero).
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(Va a origliare).
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NORA, sola, va e viene agitata; alla fine si ferma davanti il sofà e prende il mantello.
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Va bene; mettila su quel tavolino.
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(Va via dall'uscio a sinistra).
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Va' dai bambini. Conviene che... Vedrai come sarò carina domani sera.
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. Come va in questo caso, che il dottore abbia potuto...
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Zitta! Torvaldo rientra. Va nella camera dei bambini. Torvaldo non può veder cucire. Dici ad Anna-Maria che ti aiuti.
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(Si passa le mani sulla fronte, sforzandosi di rimettersi, e va ad aprire la porta d'entrata. Si vede il Dottor Rank che appende la sua pelliccia
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Via, sia ragionevole. Vedrà domani con che grazia ballerò e potrà dire che lo faccio per lei, sì e per Torvaldo, questo va da sè.
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(La cameriera porta il lume, lo posa sul tavolino e va via).
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Tienilo a bada, va, di là, va, da lui. Io tornerò subito, appena potrò,..
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Al contrario, non ci vuole. Si va maluccio.
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Oh! non puoi capire. Va: ti seguirò subito.
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(Va nell'anticamera, apre con cautela la porta esterna; si sente qualcuno che sale con precauzione la scala).
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Se lei ne assume la responsabiltà va bene. Per ogni evento, io posso fare una cosa e subito...
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Sì: va da sè. Attendo che Helmer ritorni e gli dico che voglio riavere la mia lettera, che essa tratta del mio congedo, e che è inutile leggerla.
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Va, Torvaldo. Lasciami... Non voglio...
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(Un Lampionaio entra dal fondo a destra cantarellando, traversa la scena e va a spegnere il fanale)
modo da non risvegliare l’attenzione di alcuno, va verso l’osteria, dove trova l’Oste)
egli ha ben ricordato teste. E di ciò va dato lode a lui e al suo predecessore. Ma io volli, ciò null'ostante, mantenere ancora la mia interrogazione
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Questo va alla Giunta provinciale amministrativa. La Giunta provinciale amministrativa è eletta dal Consiglio provinciale, in cui è rappresentato
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tirava in disparte verso la finestra, lo faceva sedere e, sorridendo, gli domandava: "Come va? Meglio?" "Niente affatto, dottore". "Un po' di pazienza
e sul punto di scrivere, diciamo cosí, le ultime ottave del suo poema, mi confessava un giorno che l'amore è uno dei tanti dommi a cui va applicato
della vita sottomarina ... Improvvisamente, quasi mi fosse stato suggerito all'orecchio da qualcuno, io pensai: "V a' a Firenze! ... Va' a Firenze!" Mi
tre quartieri del paese: - Tela, donnine, tela! Uuh! Uuh! Passa il lupo! ... Salute, compare Pino ... Come va, comare Rosa? ... Bacio le mani
le si era serrata. Quell'odor di nepitella che invadeva la casa le dava nausea; e don Michele inoltre, mangiando, continua va a ragionare del setone
impercettibile sorriso di benevola commiserazione, disse: "Tutto va bene, caro Jello; ma vi manca l'aggettivo!" E dopo una breve pausa, continuò
mi riempí gli occhi di infocate lagrime di rabbia? "Ella mi sfugge! Ella mi sfugge! Ella se ne va senza dirmi il suo segreto!" Ed è stato cosí! Cosí
!" balbettò. "Chi?" esclamammo tutti. "La morte!" E, barcollante, egli si mosse verso un uscio del salotto, come chi va incontro a qualche persona
? - Nessuno, compare. - Fate conto di non avermi visto. - Va bene, compare -. E d'allora in poi, ogni domenica sera, dopo una ora di notte, Nino vedeva