CAPO V.
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registrate nelle tavole HI, IV, V. Nella formazione loro furono esclusi tutti i mesi che presentavano delle lacune di più che due o tre giorni: ciò per
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intorno al suo stato normale, fu per ciascuno dei numeri contenuti nelle tavole III, IV, V, ricercato il segno della sua deviazione dal valore normale o
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lunaArago, Notices scientifiques. Tom. V, pag. 25. De l’influence de la lune sur les phénomènes terrestres. Kaemtz, Lehrbuch der Meteorologie, III, pag. 540 e
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di ciascuna sono disposti i giorni della luna e le quattro fasi principali di questa in corrispondenza. Seguono nelle colonne III, IV, V, i numeri di
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29. Nella tavola XTV (colonne III, IV, V, VI) sono esposti i valori di S, N, M, F, calcolati dietro le formule precedenti: ad essi abbiamo unito
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giorni sereni, nuvoli e misti, dati dalle osservazioni dirette (colonne III, IV, V della tavola XIII), è di quasi 5 giorni per ciascun numero.
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Dai numeri del periodo lunare menstruo dati dalle nostre formule (tavola XIV, col. III, IV, V, VI), dedurremo eziandio gli elementi analoghi:
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, enumerate le osservazioni dei giorni sereni, nuvoli e misti; il risultato di questa enumerazione forma le colonne III, IV e V, della tavola XV. La
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decade durante i 38 anni in più ed in meno; la somma di tutte le variazioni doppie osservate, senza riguardo al segno, si trova nella colonna V. Le tre
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semplici) fu aggiunto il doppio dei numeri della colonna V (variazioni doppie), e si ottenne così la colonna XIX, la quale contiene il numero totale delle
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« I plenilunj seguono in grado di forza: e la probabilità che v’è in essi per cambiar il tempo sta alla non probabilità come 5 ad 1 » (Aforisma III
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» (Aforisma V, ibid.).
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varie stagioni diverso sarà il valore di V. Noi lo abbiamo calcolato per ogni decade assumendo i valori di λ e di ν dati nelle colonne VII
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, nuvoli e misti. Detta V questa variabilità eventuale, sarà dunque
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e VIII della tavola I. Ecco i 36 valori di V, quali risultano dal calcolo, e quali diventano dopo eseguita la perequazione loro di 5 in 5.
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registrata, Tav. XVI col. XXII, dovrebbe coincidere coi nostri valori di V entro piccoli limiti di errore provegnente dalle casualità delle
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colonna quarta, e valgono prossimamente per la decade media di ciascun mese. Accanto ad essi fu iscritta la variabilità eventuale V corrispondente a
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rapporto U2/V della variabilità osservata alla eventuale.
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che il limite della variabilità, col crescere dell’intervallo, è la variabilità eventuale V, la quale potrebbe designarsi, con notazione analoga alle
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V. Vento turbinoso, oragano, accompagnato da guasti alle case od alle campagne.
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94. I venti delle classi II, III, IV serbano sempre fra loro dei rapporti abbastanza costanti. Per ciò che riguarda la classe V (gli oragani), il
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che i venti delle classi III, IV, V siano di forza rispettivamente doppia, tripla, quadrupla, e negligendo intieramente i venti della classe I.
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successivamente le forze 1, 2, 3, 4 ai venti delle classi II, III, IV, V. La somma di tutte le forze così calcolate ha data la forza totale di
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96. Distribuzione dei venti nei 38 anni delle osservazioni. Tale distribuzione si scorge nella tavola XIX, costruita come le analoghe III, IV, V, VI
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. nella tavola I (colonne III, IV, V); ed altresì il numero dei giorni di osservazione impiegati (colonna
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Ma siccome la progressione dei numeri della colonna V, la quale deriva dalla pura statistica delle osservazioni, lascia non poco a desiderare sotto
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(col. IV) per il numero totale dei giorni d’osservazione (col. Ill); la frazione così ottenuta è data nella colonna V, i cui numeri sono fra loro
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’osservazioni. Non v’ha dubbio che ulteriori studii sopra questo argomento non possano condurre a curiose ed interessanti conclusioni.
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111. Anche questo risultato è in contraddizione con quelli di Schübler e di Gasparin riferiti da AragoNotices scientifiques, Tome V, p. 38.. Questi
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numerati a partire da quello, in cui la luna è passata al suo apogeo. Considerando la colonna V, dov’è data per ciascun giorno della rivoluzione
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G. V. SCHIAPARELLI.
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Tavola V. Proporzione dei giorni variabili per ogni mese dal 1827 al 1864 (la durata del mese essendo posta = 1000).
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V. PIOGGE E NEVI, TEMPORALI E GRANDINE. — La quantità della pioggia si misura dal numero di millimetri a cui si alzerebbe l'acqua su tutto il paese
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G. V. SCHIAPARELLI.
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