. Per ciascuno dei 29 primi giorni fu adottato uno dei 29 valori della tavola XIII: pel 30° giorno fu assunta, come
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33. In questa conseguenza nulla troviamo di straordinario. Quella medesima azione lunare, che può convertire in giorno sereno uno che senza di essa
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La variabilità relativa e la variabilità assoluta sono due distinti fenomeni, e l’uno non è legato necessariamente con l’altro. Vi sono infatti
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molti giorni, che si sogliono appellare sereni, alcuno sarà più puro, alcuno meno: ed uno avrà avuto cirri nelle alte regioni, un altro invece lieve
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, tal sequenza formerà una permanenza: una variazione quando uno dei giorni ha carattere diverso dall’altro. Le variazioni diremo positive, quando il
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accadute in un dato intervallo, nel qual numero entrino le variazioni semplici col valore uno, e le variazioni doppie col valore due, astrazion fatta dal
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57. La variabilità media di un clima, tanto relativa che assoluta, forma uno dei caratteri più distintivi del medesimo, ed è a mettersi in egual
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, affinché durante questa decade si passi dalla serenità zero alla serenità uno, conviene che il numero delle variazioni positive enumerate in quella decade
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Se noi consideriamo un’epoca in cui il tempo si trovi in uno degli stati estremi, e poniamo che succeda una variazione unitaria del tempo, si
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70. Escursioni secondarie fra lo stato medio ed uno dei due estremi. Sebbene queste escursioni non abbiano che un influsso limitato sulla estimazione
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certo tempo, e tendono a produrre uno stato simile o poco diverso nei giorni consecutivi: e ciò fino a tanto, che l’effetto di quelle cause sia distrutto
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città dal lato di Greco: il suo letto, le sue diramazioni laterali, le sabbie, le isole ed i boschi occupano ivi uno spazio di circa mille e dugento
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’ultima linea orizzontale si vede, che la frequenza della pioggia presenta annualmente due massimi durante l’anno, uno in maggio, l’altro in ottobre
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mentre nella valle del Po abbiamo due massimi di pioggia, uno in primavera, l’altro in autunno, in Alemagna e nella Francia settentrionale non si ha che
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1829-30. È noto essere stato questo uno degli inverni più rigorosi di cui si abbia memoria dai viventi. Cominciò a nevicare il 23 e il 24 novembre
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contasse almeno uno. Nel giugno 1841 ebbero luogo 10 temporali.
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i 3/4 appartengono ai mesi di maggio, giugno, luglio ed agosto: nel qual periodo di tempo si possono aspettare circa 4 temporali ogni mese, od uno
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ciascun mese indica la data di quel mese e di quell’anno in cui grandine cadde. Quando in uno stesso mese furono osservate più
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delle osservazioni non danno che una grandine per ciascuno: pare, che anche nell’intervallo dal 1827 al 1830 sia corso uno stadio di riposo. La
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126. Considerando poi la relazione fra i temporali e le cadute di grandine, si trovano su 750 temporali 68 grandini, cioè sopra 11 temporali uno se
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. Quella del 30 aprile 1847 coperse il terreno per parecchie ore di uno strato bianco alto 6 o 7 centimetri. Quella del 3 agosto 1848 è designata come
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Ciò risulta anche paragonando per ciascuno dei 38 anni osservati la frequenza dell’uno e dell’altro fenomeno. Veggasi perciò la colonna XIV nelle
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più che uno o due grammi di questo vapore. Se durante quella stagione scende dalle montagne un vento caldo, che innalzi rapidamente la temperatura
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luna. Durante l'inverno poi qualche volta la nebbia è densissima; la sua frequenza costituisce uno dei caratteri più importanti di questo clima. Ma
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periodo di tempo si possono aspettare circa 4 temporali ogni mese od uno quasi per settimana. Il massimo numero annuo di temporali osservati in 38 anni fu
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in 38 anni non si ebbe mai un giugno, che non ne contasse almeno uno. Nel giugno 1841 si ebbero 10 temporali, ed è questo il massimo numero osservato
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L'ultima colonna della tabella indica sopra quanti temporali in ogni mese se ne può aspettare uno accompagnato da grandine. Su tutto l'anno si ha una
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Milano e Vigevano hanno dunque un solo maximum estivo e un solo minimum invernale. Tremezzo ha due massimi, uno estivo, l'altro invernale, e due
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terra, e il passaggio di ciascuna può durare uno od anche parecchi giorni.
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delle variazioni irregolari senza uno studio diligente e assai minuto.
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Ha la pressione atmosferica ogni giorno due minimi, uno principale (più sensibile in estate), che in gennajo corrisponde circa alle 3 pomeridiane
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degli altri, e verso le 3 ½ ant. un terzo maximum, l'uno e l'altro intercalati fra il massimo di mezzanotte e il minimo della mattina. Questi sono
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ore della sera dalle 6 a mezzanotte) si ha uno stato intermedio o di transizione. Questa legge è un po' meno spiccata nell'inverno che nelle altre
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, il suo minimo cade ad ore molto variabili intorno alle 6 del mattino; l'uno e l'altro pare coincidano abbastanza bene coll'epoca della massima e
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quantità. Nell'inverno il valore minimo è intorno alle 7 del mattino, il massimo verso le 5 pomeridiane. Nell'estate vi sono due minimi, uno poco dopo
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uno è il consueto dello 5 pom., l'altro ha luogo il mattino verso lo 8 antimeridiane.
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