Quando l’individuo ha raggiunto il massimo suo sviluppo, esso, in generale, se è completamente vitale, si riproduce, dando origine a uno o più
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Gli alleli multipli (da non confondersi con i fattori multipli (polimeria, V. cap. VIII, § 1) che pure influenzano uno stesso carattere, ma non sono
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Abbiamo finora descritto esempî di fattori che influenzano diversamente uno stesso carattere, e i cui effetti possono interferire in vario modo. Ma
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, o minimo, numero di fattori è assai piccolo: su 4096 individui, la teoria ne prevede uno solo con la statura della razza nana e uno con la statura
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complessi dei batterî. Talune raggiungono dimensioni tali (uno o due mm.) da essere visibili a occhio nudo, ma per lo più misurano solo frazioni di
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Uno dei casi più tipici di xenia è quello che si ottiene incrociando una razza di granoturco a chicchi grinzosi (perché l’amido contenuto nell
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verso uno dei poli:
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I processi della divisione meiotica sono assai complicati, e hanno costituito e costituiscono tuttora uno dei campi più difficili della citologia
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Fig. 31. – Schema della meiosi: 1, assetto cromosomico normale del gonocito di 1° ordine; 2, coniugazione dei cromosomi omologhi (uno nero e uno
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ancora, l’aplofito può essere esternamente simile al diplofito, oppure esserne molto diverso, e possono esistere due aplofiti, o gametofiti, uno maschile
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pollinico si uniscono uno con l’oosfera, e uno col nucleo del sacco embrionale. Il nucleo vegetativo del budello pollinico non ha alcuna importanza per
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Dall’oosfera fecondata si origina uno zigote diploide, che, sviluppandosi forma l’embrione; dal nucleo secondario del sacco embrionale
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Questo processo di gemmazione, in sostanza, poco differisce da quello di scissione, e può ben considerarsi come una variante d’uno stesso modo di
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Uno dei più belli e completi di questi processi è stato accuratamente studiato da C. Artom e si riferisce a un Crostaceo Fillopode,
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Le uova possono essere fecondate da uno spermio con X, oppure
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uno, X, che passa indiviso a uno dei poli. Si formano due categorie egualmente numerose di spermî, il cui corredo cromosomico, indicando con A gli
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da uno spermio privo di X: nel primo caso lo zigote riceve due X e si ripristina il corredo cromosomico proprio della femmina; nel secondo caso lo
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L’incrocio fra un individuo eterozigote a occhi lineari (Bar, B) e uno normale, parimenti in tre modi:
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Molti altri Protozoi, specialmente i parassiti, presentano cicli consimili, talvolta in due ospiti, talvolta in uno solo. Gl’infusori invece
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I geni che appartengono a uno stesso gruppo, e che si considerano perciò situati nello stesso cromosoma, si possono anche chiamare geni
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Per spiegare il fatto che i geni localizzati in uno stesso cromosoma non sono sempre indissolubilmente associati, ma possono sciogliere il legame e
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Uno dei cardini della teoria cromosomica è costituito dall’ipotesi che l’assetto cromosomico, allo stato diploide, sia formato da coppie di cromosomi
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Uno scoglio veramente grave per la teoria cromosomica è la scomparsa dei cromosomi durante l’intercinesi. Tutti i fatti fin-
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cromosoma, o da uno paterno e da uno materno.
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; g, g’, seconda divisione di maturazione; h, h’, le cellule germinali mature. Le figg. a-h riproducono la meiosi di un cromosoma a V e di uno a
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Questo dell’assenza di scambio nel maschio della Drosofila, è tuttavia uno degli argomenti più oscuri. È da notare però che le ricerche di Guyénot e
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teoriche. È dunque dimostrato da questa ricerca (e da altre analoghe compiute dallo Stern) che allo scambio dei geni corrisponde realmente uno scambio di
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quali uno, breve, poteva corrispondere al piccolo
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soltanto là dove i cromosomi omologhi sono eguali, in corrispondenza alla scomparsa di un pezzo in uno dei due, l'altro s’incurva. A destra, tratto di un
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e sulla inibizione che eserciterebbe sullo sviluppo l’introduzione di uno spermio a ritmo lento, in un novo a ritmo rapido (Newmann, Montalenti
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Parecchio dominanti, o intermedie. Spesso le mutazioni influenzano, come si è detto, oltre che uno o più caratteri particolari, anche la
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5) Duplicazione (duplication) è la presenza di un pezzo di cromosoma in più. V’è dunque un assetto normale di cromosomi, più uno o più pezzi
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cui uno rappresentato dalla razza partenogenetica diploide di Sète) dalla razza diploide anfigonica.
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Si chiamano mutazioni polisomiche, o eteroploidi, quelle in cui vi sono uno o pochi cromosomi in più o in meno di 2n.
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Nella maggior parte delle specie d’uno stesso genere però, così negli animali come nelle piante, i numeri dei cromosomi variano irregolarmente: per
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sempre, anzi raramente si trova il rapporto perfetto 1:1, spesso si trovano valori vicini, ma che dimostrano uno spostamento costante a favore di uno
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a mosaico, in cui le parti dell’uno e dell’altro sesso sono più o meno irregolarmente distribuite. Molti casi sono conosciuti nella Drosophila, nell
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due nuclei di fecondazione diversi ZZ e ZW, uno maschile e uno femminile. Le cellule dello zigote avranno dunque caratteri maschili o femminili a
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Ed ecco allora che tutto il quadro della classificazione viene ad assumere un nuovo significato: non già uno specchio fedele delle categorie create
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vien fatta ad uno stadio molto precoce, producendo una ferita superficiale su due embrioni e costringendoli poi a saldarsi, come fratelli siamesi. Le
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Mercé tali esperimenti si sono potuti distinguere nettamente due tipi di determinismo dei caratteri sessuali secondarî: uno genetico, caratteristico
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L’intersessualità genetica (es. Lymantria) e fisiologica (es. granchi sacculinizzati) degli Artropodi, dimostrano poi che uno stesso meccanismo
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seguiti per aggredire i problemi dell’eredità; uno indiretto, più o meno teorico e speculativo, e uno diretto, sperimentale. Quest’ultimo riscuote
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nel testo (quando vi siano parecchie pubblicazioni di uno stesso autore su di uno stesso argomento, citiamo la più recente e comprensiva, da cui è
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, che quasi forma tutt’uno con esso.
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Grande passione di discussioni nacque da questa controversia: molte ipotesi furono proposte per accordare l’uno e l’altro modo di vedere, e diverse
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indicare che anche negli omozigoti esistono due fattori eguali, provenienti ciascuno da uno dei genitori.
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siano combinati in modo che un genitore abbia i due dominanti, l’altro i due recessivi, o, viceversa, uno il dominante di
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Nelle sette coppie di caratteri analizzate dal Mendel uno degli allelomorfi era sempre completamente dominante nell’altro. Si vide poi che non è
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fra i due genitori o uguale a uno di essi, come abbiamo visto. Ma questa associazione tosto si disgrega allorché gli ibridi procreano altri individui
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