Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Fra Gherardo

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Pizzetti, Ildebrando 31 occorrenze

Uno stanzone a pian terreno del palazzo vescovile, verso il cortile. Due strette ed alte finestre inferriate nel muro di fondo, una porta a sinistra

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Una Madre

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Una Donna

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confessione del peccatore, si leva una voce a intonare lo spunto di una lauda sacra. E un'altra voce segue, che continua della prima il pensiero e il canto. E

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Una Voce Rabbiosa

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Una Madre

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Una Guardia

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Una Vecchia

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Una Donna Bionda

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Una Voce di Donna

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Una piazzetta, centro di stradette e vicoli, fra la Porta di Santa Croce e il torrente. Una di queste strade, stretta e scura, si apre di fronte

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La scena si riapre. Una strada, fuor delle porte della Città. A sinistra la casa di Gherardo: cioè il muro di cinta del cortile, col portone nel

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Una terribile ventata di furore passa su tutti. E in cielo lampi e tuoni.

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L'incredulo e alcuni suoi compagni accolgono la conclusione del narratore con una sghignazzata.

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Gherardo appare su la strada davanti alla sua casa, vestito di una tunica rossastra e di un gabbano grigio, e reca in mano un sacchetto gonfio e peso

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Una campana lontana suona l'Angelus, poi un'altra più vicina, ed un'altra ancora. Glierardo s'inginocchia e sl segna.

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Ecco, ora veramente si odono voci di gente che s'avvicina. Una voce alta e squillante, e altre lamentose e imploranti.

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Squilli di trombe dal Palazzo, rintocchi di campane dal Duomo. Si riaprono, per intero, i cancelli del Palazzo. E una numerosa compagnia di armati

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Gherardo ha udito, e nella sua mente una luce improvvisa ha lampeggiato, che lo trasfigura. Ancora trema, ma non più di terrore, sì di speranza.

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Come percosso da una mazzata sul capo, Gherardo vacilla e indietreggia Un fraticelto giovinetto che sempre gli è stato al franco si scaglia contro la

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Gherardo è ancora là, sul sedile di pietra, rannicchiato su se stesso, torvo e muto. Mariòla gli si avvicina, tende una mano, con gesto pieno di

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Il cortile della casa di Gherardo. A sinistra la facciata della casa, una casa di pietra bigia, a un solo piano oltre quello terreno. Sopra la porta

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la spalla di lui, presa da una struggente dolcezza di ricordi, di sogni, di desideri.

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per tre gradini. In fondo il Battistero e un gruppo di case separati da una strada che mette alla Piazza dei Supplizi. Un'altra strada fra il

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pozzo e l'osserva. Un breve silenzio. E s'ode una voce lontana, roca e rabbiosa.

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Si avvinghia a Gherardo, il corpo scosso da brividi e fremiti. Egli la stringe un momento al suo petto, smarrito. Ma subito la respinge con una

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Le voci dei due ubriachi si confondono, lontane, in una sghignazzata. Gherardo lascia cadere il coltello e si volge. Mariòla è là, appoggiata al

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E s'avanza, e gli è sopra, e lo percuote col tallone su la schieria. Ma a questo punto una fanciulla che stava a osservare dal limitare del portone

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È notte. Il silenzio è rotto soltanto da rari lontanissimi echi di voci. Da sotto il portico della casa là in fondo una donna miseramente vestita

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Davanti alla porta dei Putagi, sul pianerottolo, stanno cinque o sei uomini di varia età, dai lunghi capelli e lunghe barbe, vestiti di una tonaca

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dall'interno della casa una voce chiama "Gherardo". E Mariòla, vestita succintamente, appare sulla loggetta, e richiama, con voce timorosa e tremante

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