Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Numero di risultati: 131 in 3 pagine

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Un letto di rose

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Adami, Giuseppe 34 occorrenze
  • 1924
  • Arnoldo Mondadori editore
  • Milano
  • teatro - commedia
  • UNICT
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Ah, già!... Una definizione biologica!...

Pagina 102

(la conversazione continua. Dalla parte opposta una piccola risata di Candida)

Pagina 102

(con una risata ironica)

Pagina 112

O è una piccola novizia... o ci raggira bellamente tutti!

Pagina 116

(II tango dilaga. Lugubre come una marcia funehre. Ritmico come se una frustata colpisse di tanto in tanto i commensali, e perfino gli stessi

Pagina 121

(e come il ritmo della musica gli dà una scossa)

Pagina 122

Una lagrima e un fiore!...

Pagina 124

Una canzone?

Pagina 126

O se preferite, una canzone...

Pagina 126

O per meglio dire, una storia....

Pagina 127

Un giorno... no, una sera... anzi - a voler essere precisi - una notte... lassù... in un piccolo albergo d'alta montagna!... Molta neve... quanta

Pagina 131

La garçonnière di Armando Armand, ai Champs Elisées. Ambiente di suprema eleganza e originalità. Nell'angolo di sinistra una grande finestra

Pagina 14

Soltanto...ho una certa cosa... qui...

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Lo volete proprio trattare come una ballerina....

Pagina 155

Oh!... Laggiù... si può lasciarci trascinare... basta un niente a travolgere... una coppa di champagne... o una canzone... ma poi, nell'intimità è

Pagina 156

Oh! No!... Ecco!... No!... no... Dopo una serataccia... una nottataccia insonne... un duello alla pistola... alla pistola, intendimi bene... ora sta

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E quando un uomo mette su una strada una donna, se quell'uomo è un galantuomo, non ha che una soluzione, caro mio!

Pagina 165

Io?!... Ti ho messo su una strada?...

Pagina 165

Vedi bene che mi hai messo su una strada!...

Pagina 165

Se ti muovi... se fai un passo... se dici una parola...

Pagina 172

E tu, quintessenza dell'egoismo... ascoltami bene: io sono una donna di lusso... sia pure... Una di quelle donne che si prendono e si lasciano, si

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(rivoltandosi come una vipera)

Pagina 20

Essere coscienti del proprio squilibrio è già una forma di ragionamento, signora!

Pagina 20

Ah!... No!... Ah!... No!... Siamo esatti!... Mi permetto di ricordarti che la nostra era una prova... niente altro che una prova !... Tu hai detto a

Pagina 22

Ah!... È una tua abitudine dunque!

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Un'ora... forse meno... Sono una trentina di chilometri...

Pagina 29

Che sono un uomo pericoloso, incapace di tenere una donna più di tre giorni...

Pagina 39

Sì... le rendite dei fondi... una annata colossale!

Pagina 42

Ragione di più per passare una bella serata...

Pagina 43

Ascoltami, Grazia, io - oggi - sto attraversando una giornataccia...

Pagina 49

Ah! Armando! Una parola buona, finalmente! Lasciami piangere!... (e gli si precipita fra le braccia)

Pagina 61

Una donna! Una deliziosa donnina si sta vestendo là dentro!

Pagina 80

(Ma ecco, d'improvviso sulla porta appare Grazia. Una vera apparizione; chè essa è trasformata, quasi irriconoscibile. Fasciata in un abito

Pagina 82

La vita diventa tutta una serie ininterrotta di legami eterni.

Pagina 98

Madama Butterfly

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2 occorrenze

indossandone una tutta bianca. Pinkerton dondolandosi sulla poltrona e prendendo una sigaretta guarda Butterfly che è intenta ad acconciarsi)

(Butterfly prende il bambino, lo mette su di una stuoia col viso voltato verso sinistra, gli dà in mano una banderuola americana ed una puppattola e

TITOLO

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Boito, Arrigo 14 occorrenze

Fanuèl scorge, sopra un letto funebre, giacente come una morta, una donna in veste bianca.

È un sotterraneo del Circo dove si depongono i morti. La luce riflessa d’una torcia che s’avvicina dirada a poco a poco le tenebre, rischiarando a

Passa una famiglia di gladiatori, la precede il lanista, riconoscibile alla lunga ferula che impugna; gli sta a fianco uno schiavo con una lanterna.

una statua di rame, rappresentante una Amazzone.

Nerone e Tigellino ritornano da un sentiero dei campi e s’arrestano al tumulo. La foga di Nerone, tutta scomposta, lascia vedere una mirabile tunica

Si sprofonda una parte della volta.

L’orto è immerso in una densa penombra.

Etiopi, una corona di giovinetti Asiatici lo circonda e una torma di Pretoriani a cavallo lo segue.

Qui si ristabilisce ancora una volta l’ordine di marcia del corteo. Passa una turba confusa d’Armeni, d’Etiopi, d’Indiani, di Greci, d’Egiziani

porta d’ingresso una lettiga pomposissima portata da quattro lettigarii. Una puella Gaditana esce dalla taverna con alcuni suoi corteggiatori e si

L’Oppidum non è più che una voragine di fumo.

Una voce lugubre si sparge nella notte; s’odono queste parole:

Vanno a passo vivo verso Albano. Risuona una voce con questo epigramma:

Giunge sull’Appia da Roma un’allegra comitiva al lume d’una torcia.

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