Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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visto  una  madre
 UNA  COMMISSIONE PER L’ESECUZIONE DEL TRATTATO DI PACE.
 Una  conferenza dell'on. Degasperi a Merano. Il contraddittorio
per la costituzione di  una  banca popolare a Caltagirone
per la costituzione di  una  banca popolare a Caltagirone
il voto femminile diretto percheé quella delle procure è  una  vera miseria morale. Si dice: che volete, che le donne
che le donne vadano a votare? Che roba spaventosa! Sarebbe  una  cosa antiestetica! — dicono i liberali che dell’estetica e
di conquista e d’insidia? (L'oratore mostra a questo punto  una  proiezione che rappresenta le pratiche dei vaneggiamenti
per il voto femminile diretto, noi combattiamo per  una  causa di libertà e di democrazia. Signori democratici
25 aprfle 1910 abbiamo presentato  una  proposta, che si elegga una commissione con l’incarico di
aprfle 1910 abbiamo presentato una proposta, che si elegga  una  commissione con l’incarico di compilare un progetto di
questa e non quell’altra cosa, che intendeva insomma  una  proporzionale senza proporzione, ossia una sproporzionata
insomma una proporzionale senza proporzione, ossia  una  sproporzionata proporzionale. Qui ci volle della malafede!
delle trattative passate - il nuovo memoriale del 7 marzo -  Una  deputazione a Roma
se il raccordo di  una  tramvia per il passo di S. Lugano alla stazione della
o di certi paesi della Valsugana, che è pure percorsa da  una  ferrovia la quale parte a Trento e mette capo a Venezia.
ma come l’uomo che si piega per non essere spezzato da  una  forza maggiore e per risollevarsi poi ancora a combattere e
per risollevarsi poi ancora a combattere e a vincere. Certo  una  cosa non abbiamo salvato, quello che sperai lungo tempo di
trentina, d’evitare cioè lo spettacolo doloroso di  una  lotta fratricida in mezzo a tanti avversari. Ma qui
giorni si appunta l’ira avversaria, venne fatto segno ad  una  grande ovazione.
fatale è la sua potenza. In Italia propaga  una  serie di pretesi scandali clericali che vanno dalla falsa
dubitare ancora. Eppure la campagna della stampa fa seguire  una  campagna di discorsi, comizi, di violenze. Perché? Perché
da questa stampa: Che è per essa la Chiesa, se non  una  società per l’oppressione, per i roghi? Che vale contro
codesto mostro dagli infiniti tentacoli un volume poderoso,  una  raccolta di documenti che smentisca il concetto della
col concorso delle associazioni economiche della regione  una  commissione composta di fiduciari del paese che d’accordo
trattato a salvaguardare i nostri interessi ed a prepararne  una  migliore difesa in occasione della stipulazione delle nuove
in provincia distinta da quella italiana, o si vuole creare  una  sola provincia? L’oratore non vuole oggi pronunciarsi in
dualisti, i quali prospettano con terrore la possibilità di  una  rappresentanza provinciale bilingue con una forte
possibilità di una rappresentanza provinciale bilingue con  una  forte «minoranza tedesca» (24 su 38 o secondo l’ipotesi più
perché la rappresentanza provinciale non sarà più  una  Dieta, ma verrà ridotta alle poche funzioni del consiglio
del consiglio provinciale italiano, che viene convocato  una  o due volte all’anno per brevissimo tempo. Ecco dunque che
che noi deploriamo e deprechiamo. È vero; ma di fronte a  una  situazione così complessa e delicata, è preferibile far uso
così complessa e delicata, è preferibile far uso per  una  volta sola di un rimedio di eccezione che tronchi
dei decreti e delle ordinanze, anziché perpetuare tutta  una  struttura assurda politicamente e amministrativamente, dove
metodi e sistemi, che assolutamente non vanno, si ingenera  una  grande sfiducia nella popolazione e si agevola la
solidarietà coi pubblici funzionari redenti implicati in  una  duplice lotta per mantenere i propri diritti acquisiti e
del paese, abbia portato la disunione là ove era doverosa  una  dignitosa solidarietà. Manda un plauso speciale ai
qui l‘on. Degasperi apre  una  parentesi per invocare dagli studiosi trentini, ora che è
ora che è felicemente aperta la grande via della Nazione,  una  maggiore attività nel collaborare alle riviste e agli
anche quest’anno. È vero, ma l’azione pro università, —  una  questione triste, su cui in un giorno d’entusiasmo non
di giovani ricordiamo pure che noi non siamo che  una  parte dell’esercito che avanza e che è più facile criticare
inutili, al lavoro, che esca in noi e nel nostro popolo  una  coscienza positiva. Promettiamolo qui e oggi, amici e
di Montecitorio, servendo così non a rompere ma a mantenere  una  atmosfera di serietà e di oggettività necessaria nel
Salata, contro il quale i socialisti di Trieste iniziarono  una  campagna violenta, che il decreto della nomina dei
della nomina dei governatori provocava in Italia e da noi  una  nuova tempesta. Fu in ispecie il nome dell’on. Credaro che
primi. Solo qualcuno fece lo scandolizzato, accusandoci con  una  parola sciocca – austriacantismo - di volere quasi una
con una parola sciocca – austriacantismo - di volere quasi  una  specie di restaurazione legittimista; qualche altro, specie
che milioni di atomi di fronte ad un governo centrale e ad  una  rigida uniformità amministrativa; unità meccaniche, diceva
di vita autonoma comunale, provinciale, regionale in  una  vasta unità nazionale politica». È assurdo che si tenti di
è programma di dignità e di fierezza, esso contiene anche  una  forza educativa del costume politico. Solo se salverà le
autonomie, il Trentino e i trentini avranno politicamente  una  personalità propria e poiché saranno forti di una maggiore
una personalità propria e poiché saranno forti di  una  maggiore libertà e di una maggiore sicurezza dei loro
propria e poiché saranno forti di una maggiore libertà e di  una  maggiore sicurezza dei loro diritti potranno dimostrare
qual virtù si possa servire la patria, quando si e forti di  una  forza propria (applausi). Rifacciamoci ora di nuovo al
noi un figlio della grande nazione italiana, irradia su noi  una  luce nuova che eleva il nostro spirito e moltiplica i
naturale rispondere al primo quesito se oggi sia matura  una  sintesi programmatica che interessi profondamente la
la nazione come cardine politico; questa sintesi è data da  una  compagine statale forte, coerente in sé, atta a superare le
e sintesi. Ma non vi potrà essere salda finanza se non vi è  una  politica interna forte che rimetta in primo piano la
e dello sviluppo della nostra vita nazionale. È  una  vecchia tradizione del nostro regno che la politica estera
paese; paese di emigrazione, abbiamo il dovere di fare  una  politica di valorizzazione dei nostri connazionali
di migliorare i nostri rapporti commerciali, di crearci  una  sfera di simpatie nel campo della economia, di stabilire
che affermano e negano, dell’altruismo paesano che tradisce  una  debolezza e dell’infingimento che tende a far credere al
che tende a far credere al successo, ormai è  una  politica sfruttata e assurda. Certo, le soluzioni avute
noi dobbiamo riprendere il nostro posto nel Mediterraneo. È  una  politica: farla o non farla; con serietà, con antiveggenza,
farla o non farla; con serietà, con antiveggenza, creando  una  storia, uomini adatti, mezzi congrui. La politica estera è
S’incominciò quindi l’agitazione per l’avisiana, finché  una  dichiarazione molto franca dell’on. Tambosi che in una
una dichiarazione molto franca dell’on. Tambosi che in  una  seduta preparatoria del consiglio disse: Proclamare
della famiglia, educatrici delle generazioni venture, è  una  degradazione d’accontentarsi di un’appendice, mentre il
della cultura contemporanea, sorreggendo, aiutando  una  stampa che la conduca alla verità di Cristo.
naturale rispondere al primo quesito se oggi sia matura  una  sintesi programmatica che interessi profondamente la
la nazione come cardine politico; questa sintesi è data da  una  compagine statale forte, coerente in sé, atta a superare le
e sintesi. Ma non vi potrà essere salda finanza se non vi è  una  politica interna forte che rimetta in primo piano la
e dello sviluppo della nostra vita nazionale. È  una  vecchia tradizione del nostro regno che la politica estera
paese; paese di emigrazione, abbiamo il dovere di fare  una  politica di valorizzazione dei nostri connazionali
di migliorare i nostri rapporti commerciali, di crearci  una  sfera di simpatie nel campo della economia, di stabilire
che affermano e negano, dell’altruismo paesano che tradisce  una  debolezza e dell’infingimento che tende a far credere al
che tende a far credere al successo, ormai è  una  politica sfruttata e assurda. Certo, le soluzioni avute
noi dobbiamo riprendere il nostro posto nel Mediterraneo. È  una  politica: farla o non farla; con serietà, con antiveggenza,
farla o non farla; con serietà, con antiveggenza, creando  una  storia, uomini adatti, mezzi congrui. La politica estera è
discussione sulle finanze comunali, mentre prima, secondo  una  confessione insospetta del Popolo, ogni discussione era
necessaria. E questo clericalismo? Abbiamo anche presentata  una  proposta perché entro un dato tempo si costituisca una
una proposta perché entro un dato tempo si costituisca  una  commissione indipendente per l’amministrazione delle
trentina alla Dieta era di creare nella linea di S. Lugano  una  linea per quanto fosse possibile libera da influssi
comizio i patti gebardini del 1110, perché essi sono  una  prova delle antichissime relazioni fra Fiemme e l’alto
Val d’Adige e viceversa l’obbligo della Comunità di pagare  una  quota per la manutenzione del ponte sull’Adige ad Egna,
tenessi molto, primo perché di fronte al Ministero bastava  una  dichiarazione del comitato tramviario, secondo perché
delle ferrovie. Il giorno prima ci eravamo raccolti ad  una  conferenza nel club parlamentare italiano. Si durò grande
fatica a persuadere i delegati di Fiemme a fare almeno  una  dichiarazione di massima per l’avisiana o per il
non avrebbe data la sua sanatoria. Temevano evidentemente  una  tattica dilatoria. Si andò infine d’accordo che il Podestà
avrebbe aggiunto al suo memoriale che anche Trento chiedeva  una  pronta evasione con riguardo alla prossima presentazione
presidente della Comunità, il ministro rispose che voleva  una  risposta entro i 15 luglio.
Perché il voto limitato non sempre assicura alla minoranza  una  rappresentanza propria potendo accadere che un partito
ed anche la minoranza. A Trento c’è il pericolo di  una  coalizione radico-socialista fatta in odio a noi. 2. Perché
in odio a noi. 2. Perché in ogni modo non si tratta di  una  rappresentanza proporzionata. Se vi sono in lotta due
l’assillo del dibattito quotidiano senta più che altri  una  viva nostalgia di tempi migliori e provi più intimo il
siete giovani, che non siete ancora travolti dal vortice di  una  vita pubblica, in cui per disgrazia del nostro paese tutto
in due schiere. L’una è dei pochi che si fanno della vita  una  concezione puramente estetica e del culto della forma
posto. Ma basta che un’ape apra le ali e voli via perché  una  seconda, una terza, una decima, una centesima la seguano e
basta che un’ape apra le ali e voli via perché una seconda,  una  terza, una decima, una centesima la seguano e perché tutto
apra le ali e voli via perché una seconda, una terza,  una  decima, una centesima la seguano e perché tutto lo sciame
ali e voli via perché una seconda, una terza, una decima,  una  centesima la seguano e perché tutto lo sciame si sollevi
degli operai che marciano il 1° di maggio in nome di  una  grande riforma e di una vendetta sociale, le grandi
marciano il 1° di maggio in nome di una grande riforma e di  una  vendetta sociale, le grandi riunioni ove si acclama ad un
il tempio delle proprie idee; ai più viene imposto come  una  cappa di piombo. Per i più la vita universitaria significa
facciamo che adattare la nostra lingua ad un difetto, ad  una  mancanza che hanno portato i tempi nella pienezza di
nel campo delle idee, sì che il nostro tempio non abbia che  una  sola base e un sol disegno, in cui tutte le parti
sollecitazioni di Trento i delegati di Fiemme risposero con  una  comunicazione scritta nella quale reclamavano l’urgenza
quindi giunto il momento di provvedere in altro modo ad  una  congiunzione tramviaria, salvi sempre il carattere
i suoi contributi, secondo per provocare dallo Stato  una  dichiarazione di massima sul suo atteggiamento. Si
di non saper nulla di nulla e mi accuserà d’aver mantenuto  una  corrispondenza segreta colla Presidenza. Intanto Trento
e rispondeva alla Comunità di non voler provocare da sola  una  dichiarazione di massima del Governo, ma di voler prima
atto di solidarietà trentina, il sostenere il compromesso  una  buona tattica per migliorare più che fosse possibile la
trattative prima e durante la sessione dietale, per  una  parziale attuazione del compromesso, le trattative per la
che alla Dieta bisognava, pur un giorno o l’altro venire ad  una  conclusione pratica e la circostanza che in Fiemme la nuova
un comitato tramviario coll’incarico di venire ad  una  finanziazione della ferrovia.
comprarla lì. Noi diciamo: di questo negozio facciamo  una  cooperativa: a tutti coloro che vanno e devono comperare
si tratta degli interessi nostri, non deve valere. Non è  una  maggioranza di partito, che ci occorre, ma una
Non è una maggioranza di partito, che ci occorre, ma  una  proporzionale rappresentanza degli interessati.
la nazione come cardine politico. Però per poter fare  una  politica seria e radicale, come quella da noi esplicata,
un governo forte; per avere un governo forte occorre avere  una  maggioranza salda di uomini e di programmi, e quindi un
a queste idee generali e a questi schemi ha fatto seguire  una  realtà vissuta, e nel campo delle libere organizzazioni e
socialista poi, rispondendo a stati d’animo hanno creato  una  loro letteratura, una legislazione, una organizzazione;
a stati d’animo hanno creato una loro letteratura,  una  legislazione, una organizzazione; così il partito popolare
hanno creato una loro letteratura, una legislazione,  una  organizzazione; così il partito popolare italiano ha
immenso lavorio dei partiti; fra i quali il nostro assume  una  vera posizione di battaglia in quella larga collaborazione
È questo un dovere dei partiti oggi in lotta: creare  una  salda maggioranza parlamentare. I blocchi, dove sono stati
un senso di unità e di resistenza; non dànno però  una  base programmatica: altrimenti non sarebbero blocchi. La
i blocchi stessi. Non si può dire che esista realmente  una  opposizione costituzionale e ciò è un male, non solo per la
che credono di appoggiare blocchi e fasci e unioni per  una  politica di pura conservazione economica e di tutela
di manovra dei partiti liberali e democratici ancora  una  volta il nostro dovrà essere il centro, il cemento, il
un nuovo orientamento della vita politica del paese, verso  una  chiarificazione delle tendenze politiche, attorno ad un
del lavoro non agitati dall’odio di classe né sostenuti da  una  ragione politica sovver-siva, ma basati sui criteri di
ora che abbiamo scossa la soggezione intellettuale ad  una  civiltà teutonica, che incombeva come elemento culturale
a rivivere un pensiero latino, dobbiamo lavorare per  una  civiltà latina, ritrovare nell’aspro cammino l’anima
non può egli oggi aver fede di conseguire ancor di più con  una  facoltà a Trento? È vero; il libro ed i professori non sono
offriva infine loro l’ambiente di Innsbruck? Sì, è vero, è  una  pagnotta, una pagnotta di pane nero, se volete, che ci
loro l’ambiente di Innsbruck? Sì, è vero, è una pagnotta,  una  pagnotta di pane nero, se volete, che ci offre il Governo;
dice ancora che gli Adriatici non verrebbero qui da  una  spiaggia tanto lontana. O che dovremo noi fare il medesimo
loro dittatura? Anche l’argomento della guerra civile è  una  montatura; ma se fosse vero, addio autonomia, addio
altra nuova conquista; al Governo basterebbe provocare  una  questione di sede, perché noi dovessimo respingere tutto.
rappresentanza regionale autonoma, della costituzione di  una  Dieta trentina, suscitò a Trento stesso le ire sdegnose
questa vittoria fu potuta raggiungere solo in forza di  una  fede irremovibile e di un’opera cosciente, avveduta,
abbiamo aperta la via. Giammai un postulato particolare di  una  nuova regione trovò Il resto dello Stato così poco disposto
assedi e poi con attacchi frontali, agendo in mezzo ad  una  crisi politica in permanenza e fra le convulsioni che
sociale. La politica in tempi più normali fu paragonata ad  una  partita a scacchi; oggi essa assomiglia piuttosto
autonome per l’abolizione dei corpi elettorali? Fu tutta  una  serie d’iniziative prese seguendo sempre la stessa
lo muove, anzi, poiché a Merano regnò quasi sempre  una  pacifica convivenza fra italiani e tedeschi, non sarà fuori
da qui ai tedeschi alcune parole che contribuiscono ad  una  spiegazione leale.
del momento, che sotto la stessa parola non accettino da  una  parte l’individualismo liberale e dall’altra il socialismo
solo la circostanza politica che ha deciso, allo svolto di  una  via. Fra i due estremi sappiamo mantenere il nostro posto.
e destra il divario sia essenziale. I Whigs, ha detto  una  volta O’ Connel, sono dei Tory non ancora entrati in
la terminologia delle assemblee ateniesi. Colà esisteva  una  montagna, una pianura e… una «costa». Alla costa
delle assemblee ateniesi. Colà esisteva una montagna,  una  pianura e… una «costa». Alla costa appartenevano in genere
ateniesi. Colà esisteva una montagna, una pianura e…  una  «costa». Alla costa appartenevano in genere i negozianti,
la coscienza nazionale si fonda sull’idea che l’Italia ha  una  propria missione provvidenziale nel mondo. È sempre stata
mondo. È sempre stata questa grande idea unificatrice di  una  propria missione in ordine ai fini spirituali
dell’incivilimento, che ha fatto grande moralmente  una  nazione. Ebbene è a quest’idea che potremo anche noi,
di Cristo, la nazione italiana ha nel consorzio civile  una  funzione eminentemente spiritualizzatrice, quella di farvi
tali poteri discrezionali che equivalgono in realtà ad  una  sospensione della costituzione. Il partito attuale poi
Il partito attuale poi abusa dell’organismo dello Stato in  una  misura che gli antichi partiti non conoscevano. I comuni
la nazione come cardine politico. Però per poter fare  una  politica seria e radicale, come quella da noi esplicata,
un governo forte; per avere un governo forte occorre avere  una  maggioranza salda di uomini e di programmi, e quindi un
a queste idee generali e a questi schemi ha fatto seguire  una  realtà vissuta, e nel campo delle libere organizzazioni e
socialista poi, rispondendo a stati d’animo hanno creato  una  loro letteratura, una legislazione, una organizzazione;
a stati d’animo hanno creato una loro letteratura,  una  legislazione, una organizzazione; così il partito popolare
hanno creato una loro letteratura, una legislazione,  una  organizzazione; così il partito popolare italiano ha
immenso lavorio dei partiti; fra i quali il nostro assume  una  vera posizione di battaglia in quella larga collaborazione
È questo un dovere dei partiti oggi in lotta: creare  una  salda maggioranza parlamentare. I blocchi, dove sono stati
un senso di unità e di resistenza; non dànno però  una  base programmatica: altrimenti non sarebbero blocchi. La
i blocchi stessi. Non si può dire che esista realmente  una  opposizione costituzionale e ciò è un male, non solo per la
che credono di appoggiare blocchi e fasci e unioni per  una  politica di pura conservazione economica e di tutela
di manovra dei partiti liberali e democratici ancora  una  volta il nostro dovrà essere il centro, il cemento, il
un nuovo orientamento della vita politica del paese, verso  una  chiarificazione delle tendenze politiche, attorno ad un
del lavoro non agitati dall’odio di classe né sostenuti da  una  ragione politica sovver-siva, ma basati sui criteri di
ora che abbiamo scossa la soggezione intellettuale ad  una  civiltà teutonica, che incombeva come elemento culturale
a rivivere un pensiero latino, dobbiamo lavorare per  una  civiltà latina, ritrovare nell’aspro cammino l’anima
e che ne formano la vita sua esteriore, ma piuttosto  una  descrizione sintetica dei moti — direi così — della sua
dal proposito di ottenere col loro attuale atteggiamento  una  specie di contro-assicurazione contro l’anticlericalismo di
ai quali in ogni caso già l’esperienza ha insegnato come  una  collaborazione di critica e di controllo potrebbe ottenere
fascista e molto meno a chi esercitasse in suo confronto  una  funzione critica. La solita distinzione fra tesi e ipotesi
non vi posso riassumere, l’oratore spiega il formarsi di  una  nuova corrente, fra gli operai, quella delle Unioni
cooperatori fondano la Banca industriale che deve portare  una  nuova vita al paese (qualche socialista interrrompe). D.r
A Trento si fabbricarono le case operaie, si fondò  una  cassa d’assicurazione e abbiamo tentato anche le Unioni
dell’on. Gentili, allora mi sono sentito al bivio di  una  decisione importante. Da una parte farmi dei facili meriti
mi sono sentito al bivio di una decisione importante. Da  una  parte farmi dei facili meriti di fronte alla solita
e risolvere praticamente il problema. Ma anzitutto ho  una  coscienza politica e sapevo la volontà degli elettori.
diritto di difendere i suoi interessi, di insistere per  una  soluzione migliore, fino che lo crede possibile, ma quello
il riconoscimento di un Vero immutabile e supremo e di  una  moralità superiore all’interesse del momento. Vale insomma
dall’umanesimo e dalla rinascenza in poi, per il quale  una  volta agli uomini fu Dio lo Stato, poi l’Umamità, ed ora è
ed ora è la Nazione. E come Comte e Feuerbach parlavano di  una  religione dell’umanità, così ora si parla d’una religione
la Nazione, va innanzi tutto, che essa solo può pretendere  una  religione sociale, mentre il resto è cosa privata? Noi in
per il divorzio. Le società cattoliche o i sindaci hanno  una  propria sfera d’azione ed una funzione particolare. Il
cattoliche o i sindaci hanno una propria sfera d’azione ed  una  funzione particolare. Il partito politico non le assorbe né
lasciati senza padre, i lamenti delle madri affrante da  una  terribile lotta per l’esistenza, la pietà per i profughi a
dei nostri soldati che sapevano di non combattere per  una  patria loro. Poi venne un terzo periodo, di fiducia, di
di speranza, e fu quando gli avvenimenti prendevano  una  piega conforme ai nostri desideri svolgendosi a favore
destra; ma era solamente sforzo di pochi, rappresentanza di  una  scelta di persone, azione della borghesia che si affermava,
il ripetersi di appelli al paese, e il crearsi di  una  legge trasformatrice — anche attraverso le irose polemiche
vede chiaro che la vita nazionale, vissuta più che altro da  una  classe rappresentativa e fattiva, anzi da una aristocrazia
che altro da una classe rappresentativa e fattiva, anzi da  una  aristocrazia di tale classe, aveva nel parlamento il campo
costituzionali, nati in quell’epoca, rispondevano a  una  realtà vissuta, avevano una caratteristica pari alle
in quell’epoca, rispondevano a una realtà vissuta, avevano  una  caratteristica pari alle conquiste di libertà, ragione del
esse non sono più la espressione limitata, scelta, di  una  classe a cui si appoggiano altre categorie di cittadini
più forme e forze individuali, ma collettive. Al centro,  una  sovrastruttura statale: fatta dalla burocrazia, che già
dopo. Così il parlamento nostro cessò di essere l’organo di  una  maggioranza politica; fu svuotato di contenuto economico, e
detta «economia associata»; nulla che valesse a segnare  una  linea politica nell’ondeggiamento continuo fra la retorica
liberale piegò a sinistra fino al punto di non esservi più  una  destra o un centro nel nostro parlamento che possa dirsi un
altri partiti: fu con i socialisti, quando il governo tentò  una  forma superficiale ed inefficace di reazione con Pelloux e
partiti democratici che tenevano il potere dovevano dire  una  parola vitale: s’incantarono nelle maglie della crisi,
masse agitate, turbolente e stanche, come un monito e come  una  forza. {{167}}Onde divenne più sensibile, dopo la guerra,
ebbe il significato della realtà e fu ragione di  una  grande riforma: essa tendeva a dare ai partiti operanti la
lo sviluppo dei partiti inorganici ed individualisti verso  una  qualsiasi forma anche elementare di organizzazione. È
di vista di un vero orientamento politico, quanto come  una  risultante d’interessi personalistici e locali. Poche volte
egemonie provinciali. E se la facilità di passaggio da  una  all’altra lista, di candidati impenitenti, per lo più sacri
di là dal trentesimo anno, quando è difficile purtroppo  una  rieducazione politica. Il tentativo di organizzare i
degli uffici per partiti e gruppi; è stata data così  una  responsabilità permanente e continuativa ai dirigenti e ai
e continuativa ai dirigenti e ai rappresentanti politici, e  una  tal quale rispondenza verso il corpo elettorale, attraverso
direttiva diviene decisiva e sostanziale. Di tanto in tanto  una  fase si sovrappone all’altra e diviene la fase storica, la
dall’estero, e imposto dall’estremismo socialista, come  una  fatale necessità, nello stato di non resistenza economica e
masse — anche le più calme e le meno avvelenate — verso  una  dittatura economica e politica del proletariato, dipende in
e politica del proletariato, dipende in gran parte da  una  crisi morale ed economica, che non è facile superare, e che
concepisce, per diuturno lavoro di pro¬paganda, come  una  liberazione dal regime borghese oppressore, al quale
risparmio, alla proprietà; che solo limita e corregge, in  una  legge morale e sociale di solidarietà, di armonia e di
tale sforzo è stato ostacolato, passo per passo, da tutta  una  rete d’interessi palesi e occulti, che ancora trovano
mentre davano i risultati morali, e perciò duraturi, di  una  immunizzazione socialista, e di una percezione realistica
e perciò duraturi, di una immunizzazione socialista, e di  una  percezione realistica dell’economia, sulla base dell’equità
parlamentare e nella vitalità amministrativa — con tutta  una  rappresentanza di altri inte¬ressi legittimi, ma pur
caratteristica ed ha avuto nella sua azione, il compito di  una  vera difesa dell’ordine sociale e morale del nostro paese.
non implica, com’è ben chiaro, un tal quale agnosticismo o  una  minore nostra combattività contro dottrine e movimenti che
che abbiamo sempre combattuto e dobbiamo combattere. Già in  una  circolare del luglio scorso la direzione del partito
forzata di ogni attività, conviene oggi pensare ad  una  ripresa generale. Se nel campo organizzativo e delle
tesi che tanto più i partiti sono attrezzati a sopportare  una  situazione di fatto che venga imposta dai rapporti di forza
loro programma e della loro azione autonoma. È forse questa  una  conclusione troppo ovvia, ma io sento il bisogno di dirla,
destra; ma era solamente sforzo di pochi, rappresentanza di  una  scelta di persone, azione della borghesia che si affermava,
il ripetersi di appelli al paese, e il crearsi di  una  legge trasformatrice — anche attraverso le irose polemiche
vede chiaro che la vita nazionale, vissuta più che altro da  una  classe rappresentativa e fattiva, anzi da una aristocrazia
che altro da una classe rappresentativa e fattiva, anzi da  una  aristocrazia di tale classe, aveva nel parlamento il campo
costituzionali, nati in quell’epoca, rispondevano a  una  realtà vissuta, avevano una caratteristica pari alle
in quell’epoca, rispondevano a una realtà vissuta, avevano  una  caratteristica pari alle conquiste di libertà, ragione del
esse non sono più la espressione limitata, scelta, di  una  classe a cui si appoggiano altre categorie di cittadini
più forme e forze individuali, ma collettive. Al centro,  una  sovrastruttura statale: fatta dalla burocrazia, che già
dopo. Così il parlamento nostro cessò di essere l’organo di  una  maggioranza politica; fu svuotato di contenuto economico, e
detta «economia associata»; nulla che valesse a segnare  una  linea politica nell’ondeggiamento continuo fra la retorica
liberale piegò a sinistra fino al punto di non esservi più  una  destra o un centro nel nostro parlamento che possa dirsi un
altri partiti: fu con i socialisti, quando il governo tentò  una  forma superficiale ed inefficace di reazione con Pelloux e
partiti democratici che tenevano il potere dovevano dire  una  parola vitale: s’incantarono nelle maglie della crisi,
masse agitate, turbolente e stanche, come un monito e come  una  forza. {{167}}Onde divenne più sensibile, dopo la guerra,
ebbe il significato della realtà e fu ragione di  una  grande riforma: essa tendeva a dare ai partiti operanti la
lo sviluppo dei partiti inorganici ed individualisti verso  una  qualsiasi forma anche elementare di organizzazione. È
di vista di un vero orientamento politico, quanto come  una  risultante d’interessi personalistici e locali. Poche volte
egemonie provinciali. E se la facilità di passaggio da  una  all’altra lista, di candidati impenitenti, per lo più sacri
di là dal trentesimo anno, quando è difficile purtroppo  una  rieducazione politica. Il tentativo di organizzare i
degli uffici per partiti e gruppi; è stata data così  una  responsabilità permanente e continuativa ai dirigenti e ai
e continuativa ai dirigenti e ai rappresentanti politici, e  una  tal quale rispondenza verso il corpo elettorale, attraverso
direttiva diviene decisiva e sostanziale. Di tanto in tanto  una  fase si sovrappone all’altra e diviene la fase storica, la
dall’estero, e imposto dall’estremismo socialista, come  una  fatale necessità, nello stato di non resistenza economica e
masse — anche le più calme e le meno avvelenate — verso  una  dittatura economica e politica del proletariato, dipende in
e politica del proletariato, dipende in gran parte da  una  crisi morale ed economica, che non è facile superare, e che
concepisce, per diuturno lavoro di pro¬paganda, come  una  liberazione dal regime borghese oppressore, al quale
risparmio, alla proprietà; che solo limita e corregge, in  una  legge morale e sociale di solidarietà, di armonia e di
tale sforzo è stato ostacolato, passo per passo, da tutta  una  rete d’interessi palesi e occulti, che ancora trovano
mentre davano i risultati morali, e perciò duraturi, di  una  immunizzazione socialista, e di una percezione realistica
e perciò duraturi, di una immunizzazione socialista, e di  una  percezione realistica dell’economia, sulla base dell’equità
parlamentare e nella vitalità amministrativa — con tutta  una  rappresentanza di altri inte¬ressi legittimi, ma pur
caratteristica ed ha avuto nella sua azione, il compito di  una  vera difesa dell’ordine sociale e morale del nostro paese.
divenire fattore di sterilità per le terre, suoi confini  una  volta, ora sommerse o ridotte a micidiali paludi; e decise
nuove conquiste e in breve Mefisto può mostrare a Faust  una  verde distesa di prati e di campi là dove prima stagnava
Lassù, sulla collina, baciata dal mare, sotto i tigli sta  una  capanna baciata da due vecchietti, e più in là una
sta una capanna baciata da due vecchietti, e più in là  una  cappelletta, santuario dei poverelli, e speranza un tempo
a ricordare nel suo palazzo l’ostinazione del povero.  Una  notte serena, il demonio Faustiano Mefistofele, mette in
che dieci anni fa dichiaravano di fare del Trentino  una  bragia rossa. Per loro il Trentino passato non era che il