Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Piccolo trattato di tecnica pittorica

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De Chirico, Giorgio 24 occorrenze
  • 1928
  • Fondazione Giorgio e Isa De Chirico
  • Milano
  • trattato di pittura
  • UNIFI
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: si prenda una boccetta dal collo abbastanza largo; si rompa un uovo a metà e passando il torlo da una metà all’altra come fanno i cuochi ed i

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’essenza è in particolar modo nociva. Se proprio non si possono lavare subito è meglio lasciarli inzuppati nell’olio d’oliva in un recipiente lungo e

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sopra un fuoco lento, possibilmente di carbon dolce, e non si dimentichi pure di mescolare lentamente la vernice via via che bolle. Quando tutta la

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È opinione corrente che un quadro non si debba verniciare che dopo un anno che esso è stato dipinto, così almeno si dice che facessero gli antichi. A

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Il giallo di cromo, che è un prodotto dell’ossido di cromo, sopporta male il contatto degli altri colori; isolato si conserva abbastanza bene specie

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facilità, e perché il modellato riesca più perfetto, bisogna bagnare la tela con un pennello morbido intinto nell’emulsione e, se si riprende un lavoro già

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Ecco come si prepara. Si mette in una boccetta o, piuttosto, in una piccola bottiglia, un torlo d’uovo; il chiaro però questa volta non bisogna

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Bellissimi effetti si possono pure ottenere lasciando trasparire in alcuni punti il fondo grigio chiaro. Un’altra qualità di tale tempera è che essa

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La tempera a cera con cui ho parecchie volte dipinto fu scoperta nel Seicento da un frate pittore spagnuolo chiamato Regueno. Consiste in un

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Si prepara o si compera una tela a gesso assai assorbente. Poi, a parte, sopra una lastra di vetro o sopra una tavolozza molto pulita si prepara un

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Si ottiene con questo semplicissimo sistema una pittura fresca d’aspetto e un impasto eguale. Vi è però l’inconveniente che non si possono modellare

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Si prepara, come nel sistema precedente, sopra una tela assorbente uno sfondo unito. Questa volta però è meglio fare un grigio piuttosto scuro e non

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e lasciando come sfondo la preparazione grigia della tela che finito il lavoro si rischiarerà leggermente in alto sfregandovi un po’ di bianco. Gli

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Il bianco sfregato puro o diluito sopra un colore asciutto non fa mai risultare tale colore in un tono più chiaro come accadrebbe se lo stesso colore

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Il bianco, base della tavolozza, può servire usato puro o in sfregature e velature ad ammorbidire il modellato di un dipinto e a dare a questo un

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Spesso mi capita, visitando un’esposizione, di chiedermi perché la maggior parte dei quadri, non solo non seducono, ma sono perfino spiacevoli a

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Se un artista di genio, o per lo meno d’ingegno, riuscirà a fare, anche senza nessuna preoccupazione tecnica, un’opera di valore che si guarderà

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sempliciotti che oggi quasi tutti usano, si può con una volgare tela a olio comperata dal mercante, con un po’ di trementina e un po’ d’olio di papavero, fare

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Dipingere un quadro in toni chiarissimi con ombre molto pallide alternando un colore freddo grigio chiaro (bianco con nero di carbonella) con un

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Un altro sistema consiste nel mettere il quadro durante la notte, o quando non si lavora, orizzontalmente sollevato a qualche centimetro sopra una

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Dovendo segnare un contorno, tracciare una linea sopra un impasto asciutto; bisogna evitare di farlo con colore diluito poiché il tratto in questo

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Per il giallo si passerà a velatura del giallo brillante (o altro giallo, sempre secondo il colore che si desidera) sopra un impasto bruno caldo

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Per ottenere un rosso molto intenso si prepari un impasto di giallo brillante 2/3 e giallo cadmium 1/3. Quando quest’impasto sarà prosciugato bene si

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Per il verde si passerà a velatura del giallo sopra un impasto di azzurro scuro. FINE

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Fra Gherardo

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Pizzetti, Ildebrando 26 occorrenze

, un camino a destra. Un tavolo nel mezzo, una panca presso il camino, un pagliericcio in un angolo. Per terra, una scranna in pezzi e i cocci di una

, sotto un arco che lega insieme la facciata di una casa povera, di un solo piano sopra un tozzo portico a tre arcate, e la parte posteriore di un

La Piazza Maggiore di Parma. A destra il Palazzo del Vescovo, preceduto da un ripiano rialzato su due scalini: un loggiato chiuso da cancelli di

Un Giovane

Un Gentiluomo

Un Vecchio

Un Soldato

Un Uomo

Un Ragazzo

Un Incredulo

Un altro Soldato

Un uomo del popolo riesce a prendere per un braccio uno dei ragazzi, e tenta di strapparlo a quello che lo tiene. Altri corrono a lui per aiutarlo

Un'altra Voce di Donna

Un Fraticello giovinetto

La voce di un Ragazzo

Gherardo appare su la strada davanti alla sua casa, vestito di una tunica rossastra e di un gabbano grigio, e reca in mano un sacchetto gonfio e peso

La madre di quel fanciullo ucciso trae un coltello, si lancia su Mariòla e la colpisce nella schiena. Mariòla vacilla, annaspa con le mani, chiama

Barcollando come un ebro, avanza verso di lei. Le è di fronte, tende le braccia tremanti, fa ancora un passo, e d'impeto la prende, e la stringe al

E si volge e si dirige verso la porta, per uscire, insieme col Vescovo. Gherardo rimane per un momento come impietrato: poi si slancia, raggiunge il

non ha fatto un passo. Ma come ode il grido di terrore della fanciulla, si slancia, d'un salto è fuori sulla strada, afferra per un braccio Mariòla e la

Gherardo sta, un attimo, attònito: e scruta negli occhi, sospettoso, il Podestà.

Il cortile della casa di Gherardo. A sinistra la facciata della casa, una casa di pietra bigia, a un solo piano oltre quello terreno. Sopra la porta

Via via che s'è fatto giorno si son uditi, dalla città, più frequenti rintocchi di campane, e tratto tratto un indistinto vocio di folla. E gente che

Sono usciti. Un momento, e si riodono le loro voci, prima concitate e poi lamentose.

, che da lontano s'avvicina, un canto s'ode venir dalla strada. Due voci alterne cantano la canzone d'un trovatore di Provenza: le voci son d'uomini

La rende nelle braccia, va sino alla porta della sua casa, con un calcio l'apre, ed entra.

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