L’oratore esordisce affermando che ha accettato come un dovere di sosti—tuire all’ultimo momento il capo del partito on. Rodinò e dichiara di
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ristrettezze abbiamo risolto positivamente il quesito che ha tormentato i cattolici di tutti i paesi nell’ultimo cinquantennio, cioè se dovesse esistere un
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la diffidenza anche dei partiti di maggioranza. Non c’è bisogno di dire come le direttive di governo si siano svolte poi in un senso antitetico. La
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, non ha rinunziato alla riserva mentale del colpo di forza e della dittatura del proletariato. «Quando il potere è in piazza, dice un proverbio, finisce
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-sociale e alle esigenze del momento economico. Come un’eco molto lontana risuona ora quell’appello del Partito popolare italiano: «Il popolo italiano è
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L’enorme pressione degli organi statali, in mano d’un partito, rendono acuto il problema. Il parlamento prossimo verrà indotto ad occuparsene. Ecco
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tuttavia solo all’azione lenta e sicura dell’idea. Libertas è per noi anche un programma di azione entro lo Stato. Questa parola oltrepassa la rivendicazione
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Ultimo oratore fu l’on. Degasperi, il quale dopo aver provocata una grande ovazione, coll’inviare un saluto al Maestro, oggi fatto oggetto di
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L’on. Degasperi dirà poche parole riassuntive sulla campagna elettorale. Essa è condotta in un ambiente particolare, creato da uno stato d’animo, che
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del Parlamento, la nostra opposizione potrebbe avere un carattere meno incalzante; ma poiché esso investe l’intero organismo politico e amministrativo
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bellicosi, applicati ad un’opposizione inerme) non è battaglia alla bersagliera, ma guerra moderna, che viene vinta da chi ha i nervi più resistenti
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maturi, non implica, com’è ben chiaro, un tal quale agnosticismo o una minore nostra combattività contro dottrine e movimenti che abbiamo sempre combattuto
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famigliari entro lo Stato liberale, hanno assunto un carattere democratico, il Partito popolare italiano, sopraggiunto più tardi quando lo Stato moderno
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il tentativo di creare un partito neo—liberale il quale, risalendo alle origini, superi il semisecolare contrasto dei gruppi parlamentari liberali e
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morali, colla tradizione dei suoi principii legalitari, col suo carattere riformatore e ad un tempo antirivoluzionario; onde è spiegabile come le ire si
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riposto le loro ultime speranze nel patetico Incipit vita nova, pronunciato, in un momento che parve decisivo, dal capo del governo. Oggi come allora e
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Accademia della crusca
