fredda, accennate il secondo piano, e l’ultimo, disponetelo con biacca e cobalto. (Tav. XVI).
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Cambiato il pennello, cercate le tinte per il cielo, mettendole ai loro posto sfumandole. Con pennello fresco, trovate le tinte dell’ultimo piano e
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In ultimo, confrontate con attenzione il vostro lavoro col vero, facendo tutti i ritocchi necessari, per imitare la natura più che vi riesce
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In ultimo, con fermezza di tocco, e con tinte fresche, farete brillare i massimi lumi; rinforzerete gli scuri snervati, qua e là, raddolcirete
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L’opacità e la mancanza d’aria, la pesantezza dell’ultimo piano in certi acquerelli, non dipendono dai mezzi coi quali la natura vien rappresentata
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secondo tenete i due colori in quantità uguale, e, nell'ultimo, fate predominare il rosso. Lo stesso farete per la mescolanza di tre colori: cobalto
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Non lavorate mai nei dettagli del secondo o del primo piano, prima che il cielo e l’ultimo piano non siano terminati.
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Per ultimo, rinforzate le parti più scure delle nubi.
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indiano, in modo che ivi predomini quasi completamente quest’ultimo colore. Evitate di non eccedere nella dose, perchè il rosso indiano tinge fortemente.
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Tinte per l’ultimo piano.
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Coi colori del fogliame, decidete qualche filo d’erba, e in ultimo, col giallo di spincervino bruno, accentuate qualche scuro deciso sul terreno.
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larghe nell’abbozzo, per poi studiare i dettagli in ultimo. In questo modo, passando la tinta locale sulle lavature grigie, si ottiene molta trasparenza
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I lumi più emergenti si cavano in ultimo col raschino.
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Supponiamo un effetto di sera e che il soggetto rappresenti un terreno paludoso, con delle montagne grigie per ultimo piano.
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cobalto e lacca. Rinforzate anche le montagne dell’ultimo piano col bleu francese e lacca, aggiungendo dell’indaco e del giallo di spincervino bruno, appena
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In ultimo, coi mezzi indicati, caverete i lumi necessari.
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I lumi emergenti, risparmiati in principio, o cavati in ultimo, devono essere coperti con una leggera lavatura di cobalto e poco rosso indiano.
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e solidità alla testa, e che caverete, in ultimo, colla mollica di pane.
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indiano col rossa; di Venezia. (Quest’ultima tinta è più trasparente). I lumi brillanti (che caverete in ultimo) saranno gialli, e tra i lumi e le ombre
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fondo; decidendo maggiormente i massimi scuri, per cavare, in ultimo, lumi più vibrati, coi mezzi più volte descritti.
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Otterrete il passaggio dal secondo all’ultimo piano con verde marino e poco azzurro, mettendovi le ombre di malachite; per poi passare in una tinta
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, mettendo però maggior quantità di bianco nei lumi, rinforzando e spingendo, contemporaneamente, le tinte delle ombre. Quest’ultimo modo di miniare le nubi
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Disponete gli alberi dell’ultimo piano col verde mavino con o senza biacca, aggiungendo, sul finirli, dell’oltremare, tenendo i lumi più o meno
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quest’ultimo è il suo colore complementare.
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Duncan (comperandolo avrete anche l’istruzione per adoperarlo), e, in mancanza di quest’ultimo istrumento, di una squadra zoppa (vedi mezzi sussidiari
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Dell’ultimo piano.
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Tavole dei colori per le tinte dell’ultimo piano.
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L’ultimo piano è la parte più lontana figurata nel dipinto, dove gli oggetti non mostrano che il solo contorno complessivo esterno, e il loro colore
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L’ultimo piano dev’essere accarezzato leggermente con toni e tinte delicate, sfumate con dolcezza, e non a caso, mantenendo cioè il disegno fermo.
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Il secondo piano è quello di mezzo, cioè, quello che occupa lo spazio tra l’ultimo e il primo.
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Riguardo al colorito del secondo piano, possono benissimo servire le tavole esposte per l’ultimo piano; colla differenza, però, che qui, le tinte si
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del brodo di carne o quello di ossa con estratto di carne, lasciandolo bollire 20 minuti, mettendovi in ultimo del riso cotto.
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, indi si cuociono tenere nel brodo. In ultimo si mette del pane a quadrelli e si fa alzare ancora un bollore alla zuppa senza mestolarla.
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Per una mayonnaise bianca si prendono 2 tuorli chiari e in ultimo goccia a goccia 1 cucchiaino da caffè pieno d’acqua.
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brodo, e se di piante più grandi, si aggiungono per ultimo anche i fiori lessati.
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, aggiungendovi per ultimo del fior di latte ed 1 tuorlo.
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N. 1. Il coscetto e N. 2. Ultimo di coscetto, che si recidono assieme alla schiena.
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si scotta l’insalata tagliata a quarti. Si fa colare giù diverse volte l’aceto, e riscaldatolo di nuovo si riversa sull’insalata, in ultimo coi
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Con sciampagna. Si fanno cuocere degli spicchi di pere e mele di buona qualità, lasciandole raffreddare nel proprio succo. Quest’ultimo insieme allo
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sottile del petto) nonchè il N. 17 (pancia), carne meno apprezzata, dà un allesso ed un guliàs economico; quest’ultimo si prepara anche col N. 18
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tenero bisogna farlo bollire da 2 a 4 ore, lasciandolo poi freddare nel proprio brodo; se quest’ultimo fosse troppo salato se ne leva una parte per
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in quest’ultimo caso in guisa d’un 8 semi-aperto. Cosparso di sale e pepe s’avvolge in farina, poi nell’uovo e pan grattato, e si mette a friggere
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marmellate, adagiandoli uno sopra l'altro, ornando l'ultimo con frutta in conserva.
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L'Abate esce dall'ultimo uscio di destra, Il Principe dall'ultimo di sinistra.
I servi escono dall'ultimo uscio di destra, meno uno, che viene trattenuto dall'Abate.
Il Principe si allontana, ed esce per l'ultimo uscio di destra, portando seco con grande precauzione il vasetto.
Michonnet si soffrega le mani tutto felice; Maurizio rimette la lettera al suo posto, mentre la Jouvenot entra frettolosa dall'ultimo uscio di destra.
Adriana porta e tiene lungamente alle nari e alle labbra il mazzolino appassito, quasi volesse suggerne in un bacio l’ultimo profumo.
Adriana, dicendo l’ultimo verso di Racine, ha mostrato a dito la Principessa, e rimane alcun tempo in quell’atto. Tutte le Dame, che han seguito con
Durante l’ultima parte dell'«Azione mimico-danzante» – le dubbiezze di Paride giudicante – nell'ultimo crocchio all'estrema dritta ove sono la