per quei ciechi labirinti che si chiamano grotte, spechi, antri, caverne; e qui udrai gorgogliare le fonti delle acque che, trapelando e stillando tra
paraletteratura-galateo
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materia non degeneri in maldicenza. E fra coloro che tu udrai sparlare del Governo, degli impiegati e via dicendo, ove tu ne separi quei pochi che il
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