l'uccellino e voleva dire sí. Ma dopo un attimo ricominciò: — Mamí, che cos'è la pianta? — La pianta sono le braccia verdi dove ci riposeremo al primo
! — Prendi la scopa! Un mostro di punte spazzò l'uccellino fuori dal rifugio, e Cipí si rifugiò in un angolo. — Piano, — dicevano i bambini avvicinandosi
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— Com'è carino, lo mettiamo in gabbia? — No, leghiamogli il filo alla zampa! — dissero i bambini e mostrarono l'uccellino alla nonna, alla mamma e al
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poterlo toccare, patapunfete! l'argento andò in mille pezzi, l'uccellino sparì e Cipí si trovò nell'acqua fino al collo. Con un guizzo saltò fuori e
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fiore. — Arrivederci, Margherí! — disse l'uccellino spiccando il volo. Come risero i fratelli quando videro Cipí! Ma la mamma li fece tacere e disse
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là e si nascose in un cespuglio fitto, accanto a Cipí. L'uomo in quel momento raccolse l'uccellino morto, mentre Cipí, che dal cespuglio lo osservava
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con vivaci colori, l'uccellino aprí gli occhi e sus- surrò: — Cipí, non abbandonarmi... l'ala mi fa ancora tanto male, ma voglio guarire, voglio
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