aveva fra le mani un lavoro di uncinetto, nel taschino del grembiale un romanzo, e che pure s'affannava a gridare: Zitti dunque! Tranquilli, ubbidienti
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e ubbidienti. Quella sera, il signor Giovanni de' Rivani si lasciava anch'egli attirare qua e là dalle vetrine più belle, gironzando, solo, per
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in fiore, corolle che si chiudevano quasi esauste, ubbidienti al destino. Dovunque la vita occulta della natura, il fermento delle piante, l'amore
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