zampettate. Poi Argo, all'improvviso, sembrò ricordarsi di qualcos'altro. Si liberò dalla stretta del suo padrone, saltò giù e s'infilò tra il frassino e il
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guardò di nuovo i merli, attraverso la vetrata, che continuavano i loro frenetici giochi d'amore tra i rami degli alberi. - Non mi sento pronta per
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insisteva a volere simpatizzare con la ragazza e, nonostante i severi richiami del professore, continuò ad andarle tra i piedi su per le scale, a cercarne
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commento deluso del maresciallo. - Invece è proprio una gran cosa. Perché questo testamento dice tra l'altro... - l'Ernesto si aggiustò gli occhiali sul
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han già fatto il dottor Casnaghi ed il signor Martelli. - Idioti! Traditori! - sibilò tra i denti il direttore. Poi, alzando il tono della voce
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intanto io sterilizzo i biberon per la poppata. - Va bene. A chi tocca? - Amanda girò lo sguardo tra le culle, come se da lì qualcuno potesse risponderle
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il conto. - E il cervello... - ridacchiò il maresciallo tra sé. Poi, a voce più alta: - E bravo, Attilio. Conta, conta, che ti passa. Il vecchio
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colazione! Ah, ah, ah... - Buffone! - borbottò tra i denti l'Ernesto, avviandosi col suo passo strascicato verso la porta. - Tu non vieni, professore
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dalle battaglie. Si avvicinavano cauti, tra mille esitazioni e ripensamenti, fermandosi a ogni momento per guardare in giro, come fossero
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scena? - Eh, già... Certo. Per un buon attore la voce è tutto - commentò il dottor Pastori, tra le risatine degli altri. - E questa schedina, per chi
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sua scomparsa e parlavano tra loro delle cose buone che si potevano dire su di lei. E intanto, dentro di sé, ciascuno ritornava indietro con i propri
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dell'Ernesto. E tutti rimasero lì ad ascoltare la tremenda sfida tra Ulisse e Polifemo, tra l'intelligenza dell'uomo e la forza del ciclope, finché
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litigare tra di noi, allora non va bene. Dobbiamo essere uniti o non ne verrà niente di buono. Piuttosto, chi sa come si tira su un bambino? Tu
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Era una ninna-nanna così dolce che si addormentò perfino l'Attilio. E perfino Argo si addormentò, ronfando tra le braccia del suo padrone.
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Pinuccia, che teneva la piccola tra le braccia. - Bisogna cambiarla, se no si mette a piangere... - Lascia, che ci penso io! - intervenne la Celestina
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nervosamente il pavimento con la coda. Il Bagliotti-Gagginis, nel frattempo, s'era un po' ripreso dallo spavento. - Chiamerò i carabinieri! - digrignava tra i
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