collettivo a causa del contenzioso giudiziale che ne può derivare con il conseguente poco auspicabile spostamento dello stesso dal tavolo delle
esigenze del tavolo di trattativa, con esiti sempre superiori a quelli calcolabili con la semplice applicazione dell'indice. La regolare pattuizione di
, di punta per quelle più corpose. Per raccogliere l'ultima cucchiaiata di liquido, incliniamo il piatto verso l'interno del tavolo, e non verso di noi
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nostro amico farà buon viso a cattivo gioco, per non offenderci. Così, ecco aggiunta all'ultimo momento una sedia strizzata nell'angolo del tavolo
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tavolo di servizio non spinga, non salti la coda, non allunghi il braccio davanti alla faccia altrui, non mediti lungamente la scelta, bloccando il passo a
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. Molto più comodo, perché richiede meno equilibrismi, il classico afternoon tea inglese servito sul tavolo apparecchiato con una tovaglia con poca
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questa sedia mi porta male», non sia troppo concentrato, accetti con un sorriso che altri al tavolo si concedano ogni tanto due chiacchiere, o
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Tradizione vuole che la sposa salga all'altare o si accosti al tavolo dell'ufficiale di Stato civile dove lo sposo già l'aspetta, al braccio del
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del numero dei tavoli. In questo caso gli sposi siederanno al tavolo centrale (o d'onore) insieme con i genitori, i testimoni, l'officiante e qualche
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un meeting o una riunione, ci si autopresenta a chi è seduto accanto a noi, rimandando il «giro del tavolo» di saluti individuali alla fine dei lavori
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corridoi: se si cammina in due, il posto d'onore è verso il muro, fra tre persone è quello centrale - Al tavolo delle riunioni: il capo sta a
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persistente. Naturalmente, le bevande comprenderanno solo acqua (frizzante e naturale) e caffè. Riordiniamo sommariamente quello che diventerà il tavolo da
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al massimo le regole della buona creanza, ma senza apparire ingessati (però, se il nostro vicino di tavola, tratto in inganno dal tavolo rotondo, si
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siede a un tavolo allestito come un set di Masterchef, più che deliziati ci si sente oppressi. Non sono i soldi spesi o gli effetti speciali a fare la
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!) sul piatto pulito; -la «caduta» della tovaglia (cioè la distanza dal piano del tavolo) sarà al massimo di 30 centimetri, per evitare che la stoffa si
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due sessi si siedano ciascuno da un lato del tavolo. Non raggruppiamo i convitati per età, ma se ci sono quattro o cinque giovanissimi, spediamoli
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masticando, puntellarci col gomito sinistro sul tavolo, parlare con la bocca piena, sventolare le posate, masticare con la bocca aperta, bere rovesciando
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servizio senza alzarsi troppo spesso. Arrivando dalla cucina, il piatto di portata viene appoggiato sul tavolo alla sinistra del primo ospite che, dopo
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sia per gli spazi che per il menu, ma soprattutto per l'atmosfera generale. Mettetevi nei panni della coppietta al tavolo vicino e pensate se vi
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elencati dovrebbero essere subito identificati e scelti da lui, a titolo di sacrificio. Sempre l'uomo indica il tavolo e chiede: «Va bene qui?» Se lei
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fosse un mastino. - Fa i disegni sulla tovaglia con le briciole di pane. - Fa i cuoricini con tutto ciò che rimane sul tavolo (gabbiette dello spumante
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del nostro interesse con tanta naturalezza se non a tavola? Nel momento della convivialità e del «consumare cibo insieme», si mettono sul tavolo
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indossare il soprabito, poi entrambi si sono diretti verso l'uscita del locale. Dopo circa tre ore trascorse allo stesso tavolo avrete raccolto una buona
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piedi. A tale scopo basterà allontanarsi dal tavolo o far cadere sbadatamente un oggetto personale per perlustrare il mondo sommerso del sottotavola. Una
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e leccarsi gli angoli della bocca, giocherellare con il bicchiere o con un oggetto sul tavolo, toccarsi lievemente i capelli sono tutti gesti che
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permette di comprendere meglio anche la parte del corpo che resta nascosta sotto il tavolo. La direzione dei piedi è certo più sintomatica quando siamo
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più importanti è ricordarsi di disdire un tavolo se si cambia idea; in alcuni paesi, per i ristoranti stellati, c'è addirittura una mora per chi non
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ospitare una signora. Nelle case private la regola non vale e l'uomo cede sempre il passo alla donna. L'accompagna al tavolo e le scosta la sedia. Per
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teorizzate centinaia di anni dopo da Desmond Morris in avanti. E questo principio, lo leggete voi a signori e signore settantenni seduti al tavolo
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allo stesso tavolo crea una piccola e nuova complicità. Molte decisioni importanti della nostra vita (e anche dell'intera umanità) sono state prese a
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tartina sul tavolo in salotto, un po' di buona musica (con il vecchio Frank si va sempre sul sicuro) e, se non avete qualcuno che può restare con gli
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tavolo se cade il sale e inizia a recitare mantra contro la sventura. Non è escluso che a metà del polpettone inizi a raccontarvi dettagli angoscianti
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delusione che si prova quando si ha la sensazione di essersi seduto dalla parte sbagliata dal tavolo: risate e battute di spirito sembrano provenire
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compito di frenare la caduta. Non si sbraita «Ciaoo» se raggiungendo il proprio tavolo si scorgono degli amici, e soprattutto non si pianta in asso il
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ritroviate soli a un tavolo fitto di sguardi diffidenti e altezzosi. Insomma, può capitare un invito molto formale, e la prima domanda che vi assale è: «E
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d'Inghilterra, durante un pranzo, in un moto di rabbia avesse dato un violento pugno sul tavolo e preso in pieno la forchetta che stava accanto al
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vitale, se stiamo troppo lontani ci sentiamo respinti. La stessa cosa accade al ristorante. Si sceglie un tavolo lontano da quelli occupati e, al nostro
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cucinare mettete tutti gli ingredienti sul tavolo: eviterete di correre al supermercato all'ultimo momento per comprare la bottarga. - Mai saltare il
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a quanta aggressività e disprezzo si nascondono nel gesto di lanciare il piatto davanti a un commensale anziché depositarlo sul tavolo con grazia
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pressoché sconosciuta?' In questo modo il sommelier si sentirà stimolato a esibire il proprio sapere e chi siede al vostro tavolo non percepirà il
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, veniamo accompagnati al tavolo. Osservare la gente mentre mangia è fonte di inesauribile spasso, per me, ma anche spunto per qualche amara
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«no, grazie» con un mezzo sorriso. Le bottiglie di vino si stappano sempre al tavolo del cliente: regola ferrea, per il ristorante. Curiosità: i vini
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beve senza essersi prima pulito le labbra. - Non si infila il tovagliolo nel colletto. - Non tiene il cellulare sul tavolo. E neppure lo usa nascosto
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nessun interesse per i nostri commensali. Chiediamoci sempre: quanto può interessare quello che sto raccontando alle persone sedute a questo tavolo
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commensali. E non mi riferisco, naturalmente, a quelle belle adunate familiari che riuniscono allo stesso tavolo più generazioni, ma agli inviti tra
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