Il Corsaro Nero, Francesco l'Olonese, il terribile pirata che, dopo essere stato per tanto tempo sullo stomaco agli spagnoli, fu digerito benissimo
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prigionieri. "Be'," fece il capitano, credendo che fosse ancora il governatore che faceva bum con la bocca, "ora state esagerando... Un bum ogni tanto, va
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giornata intera bolle di sapone per aver mangiato un frutto della sapindus saponaria i cui frutti sono tanto ricchi di saponina da poter sostituire il sapone
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maledetto Trencabar li ha lasciati appesi lì per un anno!" "Tanto tempo?" domandò stupito il Pirata Meno Un Quarto. "Eh, capirete," rispose il nostromo
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prendere una boccata d'aria" rispose il capitano Squacqueras. "Tanto per gradire i prodotti del luogo, no?" "Non vorrete farmi credere, spero, che avete
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?" "Raccolte sotto la sabbia, signora contessa... Sono di tartaruga..." "Per questo ci mettono tanto tempo ad andare giù" disse Giovanna, picchiandosi
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!" dovette ammettere il Viceré, a cui evidentemente il governatore era antipatico. "Comunque spero di non aver bisogno di parlare con voi... Tanto più che
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che avanzò verso di lui con la spada nuda in mano. Don Miguel allibì. "Ancora la vecchia?" esclamò con voce soffocata. "Non tanto vecchia!" sogghignò
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Nero indicando i quattro alberi di un galeone che sbucavano all'orizzonte. "E c'è bisogno di gridare tanto?" scattò Giovanna. "Non hanno mai visto una
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Corsaro Blu!" E fuggì via, tanto per fare un paragone nuovo, come una cerbiatta impaurita. Il giovane Raul, un po' seccato, si rivolse al capitano
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Accademia della crusca
