il medico, - aggiunge Francesco in tono grave. - Forse vi è un'epidemia. - Tacete, che chiamate le malattie, - dice Maria con orrore. - Venite
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comunale. « Eh! tacete voi!... » - E qui il povero curato, che in tutto il tempo di sua vita non aveva mai viaggiato più in giù di Como e più in su di
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dovete aver timore di me! » « Per amor del cielo, tacete! Io non so nulla, lasciatemi, lasciatemi partire!... » « No, ascoltate, Maria!... voi m' avete
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.... perchè lui?... che c'entro io? «Voi, tacete! E la giovine qui presente è la nominata Angiola Maria ****?» «Son io quella; » rispose alla sua volta la
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